A lezione dall’agricoltura spaziale

Cosa può insegnare la coltivazione in ambienti al di fuori di quello terrestre e cosa riserva il futuro delle applicazioni agricole in ambito spaziale

Riportiamo di seguito l'editoriale della professoressa De Pascale, docente di orticoltura e floricoltura al dipartimento di agraria dell'Università di Napoli. Recentemente De Pascale ha ricevuto il premio Apollodoro ed è stata nominata nel consiglio tecnico scientifico dell'Agenzia spaziale italiana. A lei vanno le nostre congratulazioni, orgogliosi di averla nel comitato tecnico scientifico di Colture Protette!

La redazione


Se, fin dagli esordi, l’agricoltura spaziale ha tratto ispirazione dall’agricoltura terrestre, oggi l’agricoltura terrestre può apprendere molto dall’agricoltura spaziale.

La prima lezione, la più ovvia, riguarda la centralità del settore agricolo non solo come settore primario, ma anche, soprattutto, per il ruolo fondamentale che l’agricoltura svolge a sostegno dell’umanità sulla Terra, andando ben oltre la semplice produzione di cibo e materie prime.

La seconda lezione, altrettanto importante, è che lo spazio è un ambiente ostile e, nel caso della futura colonizzazione di Marte, non potrà essere considerato come una fuga alla ricerca di un “pianeta B”.

La terza lezione riguarda la necessità di sfruttare al meglio le risorse naturali che il nostro pianeta può offrire. Il risparmio delle risorse, che è un obiettivo nell’agricoltura terrestre, diventa un requisito imprescindibile nello spazio, dove si opera all’interno di sistemi circolari che consentono il recupero dell’acqua, il riciclo dei nutrienti e un utilizzo estremamente efficiente di volume, energia e tempo degli astronauti (manodopera).

Tecnologie e biotecnologie avanzate

L’applicazione pionieristica di tecniche come l’idroponica e l’aeroponica a ciclo chiuso, l’agricoltura verticale e l’illuminazione Led per le piante nello studio dell’agricoltura spaziale ha già stimolato lo sviluppo di sistemi simili nelle nostre colture protette: si pensi alla condensazione e al riutilizzo dell’acqua di traspirazione, all’utilizzo di reflui umani pretrattati per la nutrizione delle piante, al compostaggio e alla degradazione dei rifiuti organici.

Le biotecnologie avanzate, note come Tecniche di evoluzione assistita (Tea) o Nuove tecniche di selezione (Nts), sono oggetto di studio per ottenere varietà vegetali più adatte all’ambiente spaziale.

Le conoscenze acquisite e le tecnologie sviluppate per coltivare piante nello spazio consentiranno di coltivare in aree terrestri estreme, dai poli ai deserti, fino al cuore delle moderne megalopoli, guadagnando più spazio per le piante sulla Terra e contribuendo a rendere l’agricoltura più sostenibile e resiliente.

A lezione dall’agricoltura spaziale - Ultima modifica: 2024-03-11T11:07:24+01:00 da K4

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