In una scuola del Lazio si studia l’aeroponica

L'esperienza dell'Istituto di Istruzione Superiore San Benedetto a Latina tra didattica e sperimentazione: avviata una collaborazione con università e aziende

L’aeroponica arriva sui banchi di scuola. Lo fa a Latina, nell’IIS San Benedetto, dove da marzo di quest'anno è attivo un impianto sperimentale.

Come ogni impianto aeroponico che si rispetti, non c’è terreno nè substrato: le piantine sono sorrette artificialmente e l’apparato radicale è sospeso nell’aria. Il fabbisogno idrico e nutrizionale viene soddisfatto dalla nebulizzazione di soluzioni acquose arricchite da fertilizzanti minerali a elevata solubilità, irrorate a intervalli programmati, controllati telematicamente.

La tecnica aeroponica è nata nel lontano 1911, ma è stata successivamente implementata e già da tempo viene considerata il sistema che consentirà di ottenere produzione di alimenti vegetali nelle future missioni spaziali.

Da qualche anno, tuttavia, l’interesse si è ampliato per ottenere produzioni destinabili a diverse tipologie di mercati e a diversi target di consumatori e utilizzatori.

I vantaggi del sistema

Il motivo dell'interesse che suscita l'aeroponica è da ricercare nei numerosi vantaggi che il sistema offre:

  • l’ambiente chiuso della serra, se ben isolato e controllato, abbinato all’assenza di contatto con terra o substrati, riduce moltissimo il rischio di contaminazioni, infezioni e infestazioni, praticamente azzerando l’uso dei fitofarmaci;
  • la soluzione nutritiva nebulizzata sulle radici circola in un sistema a ciclo chiuso e viene recuperata e riutilizzata, riducendo così i rischi di inquinamento delle falde acquifere e dell’ambiente con un elevato risparmio di acqua (si stima intorno all’87%);
  • la crescita, rispetto alla coltivazione in pieno campo, è più veloce comportando l’entrata in produzione in tempi più rapidi (primo taglio dopo circa 30 gg) con incrementi produttivi. Ogni anno possono essere effettuati fino a sei cicli produttivi con un numero di tagli di raccolta pari a 17;
  • è possibile modulare temperature e fotoperiodo, essendo una tecnica che si svolge in un ambiente chiuso, ottenendo produzioni svincolate dalla stagionalità, dalla disponibilità di terreno agricolo, utilizzando anche aree urbane o marginali degradate;
  • il sistema e alcune operazioni colturali (fertilizzazione e irrigazione) sono automatizzabili e governabili da software dedicati;
  • esiste la possibilità di “biofortificare” le produzioni ottenibili, facendo aumentare il contenuto di alcuni elementi nutritivi nella parte edibile della pianta per ottenere effetti benefici sulla salute dell’uomo attraverso un processo programmabile e controllabile, di tutti i fattori e le risorse (acqua, elementi nutritivi, luce, temperatura) necessari alla coltivazione.

Biofortificazione

Quest’ultimo vantaggio rappresenta la possibilità di offrire un prodotto alimentare arricchito di microelementi e sostanze protettive della salute che costituisce un importante incentivo al loro consumo. Dalle sperimentazioni fin qui svolte la biodisponibilità di alcuni nutrienti risulta superiore, a parità di dose, con la biofortificazione rispetto agli integratori minerali di sintesi.

In prospettiva il settore delle produzioni di insalate di IV gamma, che attualmente sta attraversando un momento non facile a livello italiano per una certa disaffezione mostrata dai consumatori, potrebbe guadagnare valore aggiunto, abbinando al gusto, alla qualità e alla praticità tipici di questa tipologia di alimenti, anche l’attività nutraceutica.

I punti critici

Tra gli svantaggi del sistema c’è il limite della coltivazione alle colture vegetali che hanno un ridotto sviluppo vegetativo e preferibilmente un ciclo di media o breve durata, considerato l’asset interno.

È necessario inoltre un iniziale, elevato investimento economico e un elevato consumo di energia per il funzionamento, che se associato all‘utilizzo di energia derivante da fonti rinnovabili rappresenta una buona prassi.

Ultimo elemento di resistenza, la tecnica aeroponica richiede specifiche competenze, anche trasversali e digital oriented, che sono necessarie per poter utilizzare al meglio tutti gli impianti tecnologici utili per la crescita della coltura (hardware e software) e per poter gestire adeguatamente l’itinerario colturale, decisamente innovative per molti degli agronomi della "vecchia guardia".

Collaborazione con università e aziende

In quest’ottica di innovazione, finalizzata all’accrescimento delle competenze in uscita acquisibili dagli studenti, che l’IIS San Benedetto di Latina, a marzo del 2023 ha iniziato una collaborazione con l’Università di Palermo (Dipartimento Stebicef) e con l’azienda Edo Radici Felici srl supportata dall’assistenza tecnica dell’Università di Pisa (Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali) per la conduzione di una prova didattico-sperimentale mediante la tecnica aeroponica.

Presso l’Istituto San Benedetto, è stata installata una serra-laboratorio aeroponico con la coltivazione di piante di lattughino da taglio biofortificate mediante l’aggiunta nella soluzione nutritiva di selenato di sodio, per aumentare il contenuto di selenio nella parte edibile del lattughino (baby leaf), considerate le proprietà antiossidanti del selenio.

Il lattughino così prodotto, una volta giunto a fine ciclo e raccolto, è analizzato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologia Biologiche Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Palermo e successivamente utilizzato per un trial clinico mirato ad approfondire aspetti di fisiologia e patologia dell’alimentazione, in particolare relativamente al ruolo dei cibi funzionali attraverso la valutazione dei marcatori dello stress ossidativo e dei processi infiammatori.

Un contributo alla ricerca

La convenzione stipulata dall’IIS San Benedetto con i dipartimenti universitari e l’azienda Edo Radici Felici, oltre che essere una buona occasione per dare il proprio contributo alla ricerca applicata sulla potenzialità della produzione di colture biofortificate utili ad apportare un maggior valore nutrizionale al prodotto finito e quindi a una sua valorizzazione commerciale, rappresenta un’ottima occasione per far conoscere e sperimentare direttamente agli studenti la tecnica della produzione aeroponica, un tipo di coltivazione altamente tecnologica ed estremamente innovativa.

L’obiettivo è fornire competenze in grado di avvantaggiare i nostri studenti nell’inserimento nel mondo del lavoro e fornirgli elementi di orientamenti più efficaci, con la speranza che possano trasferire l’innovazione e le relative tecniche nel settore agrario.

Gli studenti dell’IIS San Benedetto di Latina che hanno partecipato alla sperimentazione

Si ringrazia per il contributo il prof. Fabio Pieruccetti, referente del laboratorio aeroponico dell'IIS San Benedetto di Latina

Scrivici per domande o suggerimenti: redazione.edagricole@newbusinessmedia.it

In una scuola del Lazio si studia l’aeroponica - Ultima modifica: 2023-12-06T15:45:46+01:00 da Alessandro Piscopiello

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