L’Italia è il primo Paese produttore di carciofi al mondo. Nel 2021 ne ha prodotti oltre 370 mila tonnellate. Puglia e Sicilia sfiorano insieme i tre quarti della produzione nazionale.
In Puglia il fatturato proveniente dal comparto cinaricolo vale oltre 190 milioni di euro, uno dei “ricchi” dell’ortofrutta regionale, dopo quelli dell’uva da tavola e del finocchio. La Puglia è protagonista della produzione cinaricola italiana: può vantare il riconoscimento Igp per il Carciofo di Brindisi e l’inserimento nell’elenco nazionale dei Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat), del Carciofo di Putignano, del Carciofo di Mola di Bari e del Carciofo di San Ferdinando di Puglia, del cardoncello, pianta edule spontanea, dei cardoni, i germogli della pianta del carciofo, conosciuti come “polloni”, e dei carciofini sott’olio, prodotti tra aprile e maggio.
Alla luce di questi numeri la Puglia a buon diritto ha potuto ospitare il “XI International Symposium on Artichoke, Cardoon and their wild relatives”, organizzato da Giancarlo Colelli e Antonio Elia, docenti dell’Università di Foggia, in collaborazione con la International society of horticultural science (Ishs), la più grande società scientifica che si occupa di ortofrutticoltura.
Il simposio si è tenuto a Molfetta (Ba), dal 18 al 21 aprile, con il patrocinio della Società italiana di ortoflorofrutticoltura (Soi), della Città di Molfetta e dell’assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia.
Al simposio carciofo le innovazioni più recenti
Durante i quattro giorni di lavori i ricercatori e gli studiosi convenuti a Molfetta hanno affrontato le innovazioni più recenti nelle tecniche colturali, nel miglioramento genetico, nel post-raccolta del prodotto fresco ad alto contenuto in servizio e nell’uso alternativo non alimentare delle specie del genere Cynara.
Il tutto organizzato in sei sessioni orali e una sessione poster, per un totale di 31 relazioni orali e 6 keynote lecture. Hanno completato il programma una tavola rotonda e due visite tecniche in altrettante zone cinaricole nelle province di Foggia e di Brindisi.
Una delle sessioni scientifiche è stata interamente dedicata ai risultati ottenuti nell’ambito del Progetto Icarus, finanziato dalla Regione Puglia con la Sottomisura 16.2 del Programma di sviluppo rurale 2014-2022, frutto della collaborazione fra istituzioni scientifiche e imprese regionali.
Biodiversità pugliese di altissimo pregio alimentare
«Il carciofo, il cardo e i prodotti selvatici della famiglia delle Asteraceae sono patrimonio della produzione agricola e della biodiversità pugliese di altissimo pregio alimentare e dalle indiscusse proprietà salutistiche» afferma Elia.
«Il simposio internazionale dedicato a questi prodotti di eccellenza accoglie studiosi, enti e ricercatori da tutto il mondo per fare il punto sulle modalità e sulle differenze di coltivazione, condividere buone pratiche di miglioramento di impatto ambientale, discutere su modalità innovative per la produzione e la commercializzazione del carciofo».
Studiosi e ricercatori da tutto il mondo
In Puglia sono giunti studiosi e ricercatori non solo dall’Italia, dalla Spagna e dal Portogallo, tradizionali Paesi produttori, ma anche dal Sud America e dagli Stati Uniti e da altre nazioni europee, ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, aprendo la tavola rotonda su “Scenari attuali e nuove prospettive per il mercato del carciofo”.
«Il simposio è un’occasione utile per fare il punto sulle modalità di coltivazione e sulle differenze tra i vari Paesi, sulle buone pratiche di miglioramento dell’impatto ambientale, sulle innovazioni per la produttività e la commercializzazione del carciofo, con un’attenzione specifica anche alle riconosciute proprietà salutistiche del carciofo».
Per maggiori informazioni sull'evento consultare www.artichoke2023.org.