La fragola è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Rosaceae. La specie di fragola che oggi viene maggiormente coltivata è Fragaria × ananassa Duch., ottenuta mediante un incrocio tra due specie americane, F. chiloensis e F. virginiana. La fragola è ampiamente coltivata in diversi Paesi del mondo in quanto il frutto è molto apprezzato per il suo sapore e per le sue caratteristiche nutrizionali e nutraceutiche. In Italia, la Sicilia è la regione leader per la realizzazione di produzioni precoci localizzate soprattutto nell’areale marsalese (provincia di Trapani).
In Sicilia, le fragole sono generalmente coltivate in ambiente protetto (tunnel singolo o multiplo) con un sistema colturale a ciclo lungo che prevede trapianto nel mese di settembre/ottobre e raccolta a partire dal mese di novembre fino a maggio.
Proprio a causa del lungo ciclo di coltivazione, la tecnica colturale in regime convenzionale della fragola prevede l’uso di notevoli quantità di fertilizzanti e pesticidi, che hanno un impatto negativo sull’ambiente e sulla salute umana.
Di conseguenza, negli ultimi anni si è registrato un crescente interesse nella ricerca di mezzi tecnici e pratiche agronomiche in grado di contenere l’impatto ambientale dei cicli colturali e, al contempo, incrementare la qualità e la resa delle colture. In tale scenario, l’applicazione di prodotti naturali risulta di grande interesse.
Fosfolipidi naturali
I lisofosfolipidi rappresentano una promettente classe di prodotti naturali in grado di modulare le performance delle piante e, contemporaneamente, di garantire la realizzazione di cicli colturali eco-sostenibili.
In particolare, è molto interessante la possibilità di utilizzare la lisofosfatidiletanolamina, meglio conosciuto come Lpe, un fosfolipide impiegato come regolatore di crescita. Da alcuni studi è emerso che l’applicazione di Lpe può essere utile come strumento per migliorare la qualità degli ortaggi a frutto, anche se non sono ancora ben noti i meccanismi di funzionamento.
I benefici derivanti dall’applicazione del Lpe comprendono il ritardo dell’invecchiamento delle foglie, la stimolazione della maturazione dei frutti, l’accelerazione dello sviluppo del colore e l’aumento della conservabilità dei frutti. Oggi l’uso di Lpe a scopi agricoli è anche approvato dall’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (Epa).
Scopo del lavoro
Dal momento che non esiste un protocollo specifico per l’applicazione di Lpe su piante di fragola, l’obiettivo dello studio è stato quello di valutare gli effetti dell’applicazione di Lpe sulla resa e sugli aspetti nutrizionali e funzionali dei frutti di fragola.
Realizzazione della prova
L’esperimento è stato condotto presso i campi sperimentali del Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e forestali (Saaf) dell’Università di Palermo, situati nei pressi di Marsala (Tp). Le piante di fragola utilizzate nello studio (Fragaria × ananassa cv. ‘Savana’) sono state trapiantate a una densità di 8 piante per m2 all’interno di tunnel multipli coperti con film di polietilene (Pe) dello spessore di 0,05 mm.
Le piante sono state trapiantate il 15 settembre 2022 e il ciclo si è concluso il 31 maggio 2023. Prima del trapianto, il terreno è stato solarizzato nel periodo estivo del 2022. A fine solarizzazione, è stato disposto un telo pacciamante nero.
Applicazione di Lpe
A partire da venti giorni dopo il trapianto, il trattamento con lisofosfatidiletanolamina (Lpe) è stato somministrato per via fogliare a cadenza settimanale, per un totale di 34 applicazioni. L’Lpe (Merck Life Science, Darmstadt, Germania) è stato somministrato alla dose di 10 ppm. Per ogni applicazione fogliare sono stati impiegati 100 mL di soluzione per pianta. Le piante di controllo hanno ricevuto solo acqua. Sono state previste tre repliche per ogni trattamento (Lpe e controllo), composte da 20 piante ciascuna.
Un totale di 120 piante è stato disposto in un disegno sperimentale a blocchi completi randomizzati (Rcbd), considerando la somministrazione di Lpe come fattore fisso. L’influenza del trattamento con Lpe è stata valutata con un’analisi della varianza a una via. La separazione delle medie è stata eseguita con il test Hsd di Tukey (p ≤ 0,05). Prima di eseguire l’analisi della varianza, i dati espressi in percentuale sono stati sottoposti a trasformazione arcsin (Ø = arcsin (p/100)1/2).
Parametri produttivi e qualitativi misurati
Durante il corso dell’esperimento, la produzione delle piante è stata annotata e suddivisa in commerciabile e non commerciabile. Inoltre, è stato calcolato il peso medio dei frutti commerciabili.
Per quanto riguarda i dati qualitativi dei frutti, sono stati misurati: il contenuto di solidi solubili, la consistenza, il contenuto di acido ascorbico e di antocianine e la capacità antiossidante. Le determinazioni sugli aspetti qualitativi dei frutti fanno riferimento ai valori medi di un campione rappresentativo prelevato casualmente in diversi momenti del ciclo colturale.
Effetti del fosfolipide sulla resa
I dati relativi alla resa totale e commerciabile e al peso medio dei frutti commerciabili mostrano degli effetti positivi forniti dall’applicazione dell’Lpe. Infatti, come presentato nei grafici 1 e 2, le piante trattate con Lpe hanno mostrato incrementi di produzione totale (+23,6%) e commerciabile (+24,2%) rispetto alle piante controllo.
Inoltre, come si nota nel grafico 3, anche il peso medio dei frutti commerciabili è stato significativamente incrementato dall’applicazione di Lpe (+23,8% rispetto ai frutti provenienti dalle piante controllo).
Dalle seguenti foto si può notare la differenza tra frutti trattati e non con Lpe:
Effetti del fosfolipide sulla qualità
I risultati hanno mostrato che i parametri qualitativi della fragola (contenuto in solidi solubili, acido ascorbico, antocianine, capacità antiossidante e consistenza) sono stati significativamente modulati dall’applicazione di Lpe. Nello specifico, è stato notato un incremento del contenuto in solidi solubili e di acido ascorbico del 15.8% e del 13,7%, rispettivamente rispetto alle piante controllo (grafici 4 e 5).
Inoltre, i dati hanno mostrato che i trattamenti con Lpe hanno incrementato significativamente le concentrazioni di antocianine (+19,1%) e capacità antiossidante dei frutti di fragola (+5,2%) (grafici 6 e 7).
Da sottolineare è anche il risultato ottenuto sulla consistenza dei frutti che è stata incrementata dai trattamenti con Lpe del 7,9% rispetto a frutti provenienti da piante controllo (grafico 8).
Il nostro studio ha mostrato che l’applicazione fogliare di Lpe alla dose di 10 ppm ha incrementato significativamente la resa e i tratti qualitativi dei frutti di fragola. Questi risultati assumono una grande rilevanza alla luce dei cambiamenti climatici sempre più importanti. Infatti, l’impiego di tale lisofosfolipide potrebbe essere interessante nell’ottica di riduzione degli input chimici. Tuttavia, i meccanismi di azione di questo fosfolipide naturale non sono ancora del tutto noti. Di conseguenza, sono necessari altri studi specifici sull’argomento. Inoltre, si dovrebbe approfondire l’aspetto economico, la cadenza e la modalità di applicazione ottimale, nonché, la risposta di diverse cultivar di fragola.
Gli autori sono del Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e forestali (Saaf) dell'Università degli Studi di Palermo
Contributo realizzato a cura della sezione Ortoflorovivaismo della Soi