Recentemente, presso il Centro sperimentale di fragola, piccoli frutti e ortaggi della Fondazione Agrion, si è tenuto un incontro tecnico per fornire ai produttori e agli operatori un momento di confronto e aggiornamento.
La riunione ha avuto inizio con la presentazione da parte dei ricercatori della Fondazione dei risultati dello screening varietale fragola unifera 2020. Successivamente hanno raccontato del monitoraggio e dei metodi di contenimento del moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii). Infine, hanno presentato l’edizione 2020 del volume “Linee tecniche ortaggi, fragola, piccoli frutti e castagno”.
Prevalgono tre cv unifere
La coltura della fragola unifera è un’importante realtà del panorama agricolo piemontese. Occupa 143 ha di superficie, di cui circa il 75% appannaggio delle varietà unifere.
La fragolicoltura regionale si è sempre distinta in produzioni di pianura (nelle provincie di Torino e Alessandria), di collina (principalmente nella zona del Roero: Sommariva Perno, Monteu Roero e Ceresole d’Alba, tra i 300 e 450 m slm) e di montagna (Peveragno, Boves e Cuneo).
L’assortimento varietale delle unifere è molto ampio, ma tre cultivar rappresentano più del 55% delle superfici. Alba, con il 21,4%, è una cultivar affermata che rappresenta anche il riferimento per l’epoca di maturazione, Asia occupa il 19,8% e Clery il 15,6%.
Lo screening varietale
L’attività di ricerca del centro sperimentale si pone come obiettivo quello di fornire ai produttori informazioni sulle tecniche di coltivazione e sulla corretta scelta varietale. Per questo, ogni anno Agrion realizza uno screening varietale (a terra per l’unifera e fuori suolo per la rifiorente). L’obiettivo è di definire i punti di forza e le criticità dei materiali a confronto. Così si creano le liste di orientamento varietale per il Piemonte, rispondenti alle esigenze dei mercati di riferimento.
Quest’anno lo screening ha coinvolto 50 tra varietà e selezioni di fragole unifere provenienti da diversi programmi di miglioramento genetico attivi in Italia e all’estero. Durante l’incontro Agrion ha presentato i risultati ottenuti nel corso della prova sia sotto il profilo produttivo sia relativi ai parametri organolettici. Questi ultimi rappresentano sempre di più un valore aggiunto, soprattutto per la vendita diretta o di prossimità.
Agrion ha descritto i pregi e i difetti delle varietà inserite in lista. Analizzate le varietà inserite in valutazione aventi caratteristiche che non le rendono idonee al contesto produttivo piemontese. Infine, sono state citate e descritte alcune possibili alternative ai materiali in lista. Andranno ulteriormente studiate, sia a livello parcellare che in sperimentazione estesa.
Il moscerino dei piccoli frutti
La seconda relazione della giornata è stata dedicata alla Drosophila suzukii, che dal 2010 rappresenta una spada di Damocle per i produttori di piccoli frutti. Questo dittero, originario del Sud-Est asiatico, è caratterizzato da una notevole polifagia: attacca lampone, rovo, mirtillo, fragola, uva, drupacee e piante spontanee.
Il danno è causato dalla femmina che ovideponendo all’interno dei frutti attraverso un ovopositore sclerificato, ne perfora la cuticola causandone l’alterazione e favorendo l’ingresso di funghi e altri parassiti che ne compromettono la raccolta.
L’insetto trova il suo optimum in presenza di elevata umidità, ombreggiamento e temperature intorno a 20°C. L’andamento climatico nei primi due mesi del 2020 ha avuto temperature molto miti e scarse precipitazioni, mentre nei mesi successivi i livelli di precipitazioni sono risultati superiori alle medie, con temperature più in linea con le medie storiche. Le temperature medie di giugno sono state inferiori di quasi 3°C rispetto allo storico e hanno contribuito a stimolare lo sviluppo del fitofago rispetto alle annate precedenti.
Relativamente ai metodi di difesa, sottolineata l’importanza della corretta gestione delle pratiche agronomiche e l’attuazione della cattura massale quale sistema di controllo efficace in situazioni di moderata infestazione. La costituzione di impianti con sesti più ampi, il contenimento delle erbe infestanti e l’esecuzione di raccolte frequenti e accurate con distruzione dei frutti eventualmente colpiti sfavoriscono lo sviluppo di popolazioni numerose, che possono essere limitate anche mediante il posizionamento di trappole alimentari per la cattura massale.
In situazioni considerate a maggior rischio, invece, l’utilizzo di barriere fisiche è il metodo di lotta che permette di garantire un efficace controllo del moscerino. Questa affermazione scaturisce dai risultati ottenuti nel corso delle diverse prove realizzate.
Dal 2013 infatti sono state allestite prove con reti a diversa magliatura e/o tipologia di posizionamento. La sperimentazione ha evidenziato l’efficacia dell’impiego di reti aventi aperture leggermente superiori a 1 mmq posizionate a chiusura totale dell’impianto. Durante le sperimentazioni sono state anche acquisite informazioni relative ai punti critici e agli accorgimenti necessari per la loro corretta installazione, al fine di non concedere alla drosofila vie di ingresso accidentali.
Linee tecniche per la sostenibilità
L’ultima relazione ha presentato il volume “Linee tecniche per la coltivazione sostenibile in Piemonte 2020”. Il volume, rieditato a partire dal 2014, si è arricchito nel corso degli anni di nuovi argomenti e specie trattate, diventando così un utile strumento di supporto a tecnici e produttori.
Il testo è in distribuzione gratuita presso le sedi della fondazione. É suddiviso in due sezioni: la prima dedicata alla tecnica colturale e la seconda alle linee tecniche di difesa. Nella prima, a taglio divulgativo, sono presenti due capitoli dedicati a fitofagi responsabili di gravi danni su colture orticole e di piccoli frutti (Halyomorpha halys e Drosophila suzuki). La sezione divulgativa si completa con una disamina su tecniche colturali, varietà e problematiche di piccoli frutti (fragola, lampone e mirtillo) e alcune colture orticole maggiormente affermate in Piemonte (patata, peperone e pomodoro).
La sezione dedicata alle linee tecniche di difesa integrata e di diserbo prende in considerazione 37 colture tra piccoli frutti e orticole. Le tabelle sono strutturate in modo da poter identificare agevolmente tutti i principi attivi e i prodotti registrati per le avversità.
Per agevolare gli operatori nella consultazione, le sostanze attive sono diversamente evidenziate in base al loro possibile impiego in agricoltura biologica o all’esclusione nell’ambito delle norme tecniche di produzione integrata della Regione Piemonte.