Nella città-parco della Cina vetrina mondiale del florovivaismo

Chengdu Expo 2024: oltre 242 ettari di giardini dimostrativi e un investimento di 640 milioni di euro per un'area che attirerà milioni di visitatori nei prossimi mesi. Un'anticipazione del reportage che leggerete sul numero di luglio di Colture Protette

La manifestazione Chengdu Expo 2024, organizzata sotto l’egida dell’Aiph, è stata inaugurata il 26 aprile alla presenza del vicepresidente cinese Han Zheng e del presidente di Aiph (associazione internazionale dei produttori florovivaisti) Leonardo Capitanio. Resterà aperta fino al 28 ottobre, con l’obiettivo di attirare circa cinque milioni di visitatori.

Chengdu, nella regione del Sichuan, è la seconda città più popolata della Cina, con oltre 23 milioni di abitanti. La città ha un ambizioso piano di sviluppo per la nuova "Eastern New Area" che si estende su oltre 700 km². Allo stesso tempo, Chengdu vuole preservare le sue caratteristiche di principale "città-parco" della Cina, grazie alle condizioni climatiche favorevoli e all'abbondanza di verde urbano. La città si trova infatti in una conca, circondata da colline e montagne, con acqua in abbondanza.

Un grande investimento

Il sito principale dell’Expo, situato nella "Eastern New Area", si estende su oltre 242 ettari e rimarrà come un’importante eredità. Gran parte di quest’area sarà mantenuta a parco, con un imponente sistema di greenway ciclopedonali che collegheranno diverse zone della città. La preparazione dell’Expo ha richiesto tre anni e un investimento di 640 milioni di euro. Lo slogan "Park City, Beautiful Habitat" è ben centrato.

Milano città ospite

All’interno del sito principale ci sono 113 giardini dimostrativi. I giardini delle principali città cinesi, come Beijing, Nanjing e Shanghai, occupano 30 spazi di notevole superficie, riproducendo parchi ed edifici tradizionali. Ci sono anche una trentina di città ospiti internazionali, compresa Milano, e altrettante aree verdi realizzate da aziende private.

Oltre alla vastità, colpisce l’elevata qualità dei progetti e delle realizzazioni, nonostante i tempi ristretti per la costruzione dei giardini e degli edifici. Ci sono collezioni di piante molto interessanti, sia all’aperto sia all’interno, come nei cinque padiglioni, tra cui quello Centrale e quello Botanico. All’interno del sito si trova anche il luogo dove, nel 1869, furono rinvenuti i primi panda giganti, simbolo della città e dell’Expo. Il parco della "Base di ricerca per i panda giganti", situato nella zona settentrionale della città, ospita una cinquantina di panda ed è l’attrazione principale di Chengdu, visitata ogni anno da migliaia di persone.

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Nella vasta area metropolitana intorno a Chengdu, dove sono in costruzione le infrastrutture per i prossimi 20 anni, ci sono altri quattro siti dell’Expo. Io e i miei colleghi, divisi in due gruppi, ne abbiamo visitati due ciascuno. Il mio gruppo ha visitato il sito naturalistico nelle foreste di bambù e piantagioni di tè di Quionglai-Longmenshan, e quello dedicato all’agricoltura a Xinjin. Il secondo gruppo ha visitato l’altra area naturalistica di Wenjiang e quella dedicata alla floricoltura di Pidu.

Sul numero di luglio Colture Protette, un reportage completo sulla manifestazione.

Nella città-parco della Cina vetrina mondiale del florovivaismo - Ultima modifica: 2024-06-14T11:10:53+02:00 da Alessandro Piscopiello

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