Secondo la ministra Teresa Bellanova, serve un nuovo modello di lavoro e di servizi sul territorio. Lo ha dichiarato nel corso del suo intervento al Comitato interministeriale per gli affari europei riguardo alle strategie da attuare nella fase post Covid-19.
«Le sfide lanciate con il Green Deal e con le nuove strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030 mettono in evidenza la necessità di mobilitare sinergicamente tutte le risorse finanziarie messe a disposizione. Bisogna garantire una maggiore integrazione delle competenze tra le varie amministrazioni, sia centrali che locali. Dovremo inaugurare un nuovo modello di lavoro e riorganizzare profondamente i servizi territoriali. Imparando dagli errori commessi e mettendo mano ai limiti organizzativi che la crisi provocata dal coronavirus ha messo in luce» ha dichiarato.
Un sistema fragile da modificare
«L’emergenza Covid ha evidenziato la fragilità socioeconomica di un sistema in cui circa la metà della popolazione è concentrata sul 8% della superficie nazionale. Questa è la naturale conseguenza dello spopolamento delle aree interne e rurali a cui abbiamo assistito negli ultimi 50 anni» ha sottolineato la ministra.
«Questo modello, indotto anche da scelte politiche sbagliate che hanno impoverito il territorio di servizi e di opportunità economiche, deve essere profondamente rivisto. Ora, post Covid, va ripensato l’intero sistema di sviluppo, così come l’organizzazione e la distribuzione dei servizi sul territorio. In particolare quelli sanitari, educativi, delle comunicazioni e dei trasporti».
Bisogna investire
La ministra ha ribadito che ripensare il sistema di sviluppo e invertire il trend dello spopolamento delle aree rurali significa investire. Sulla sanità, riqualificando le strutture sanitarie sul territorio e, soprattutto, incentivando operatori e cittadini che intendono stabilirsi nelle aree interne. Investire sulla scuola, per fare della formazione il volano della crescita futura del Paese, partendo dal rafforzamento delle competenze e dell’istruzione. Sulla digitalizzazione, per favorire la competitività delle aziende e la nascita di nuovi modelli di business. E infine, sulle energie alternative. Tenendo conto del ruolo fondamentale che gli agricoltori e gli operatori del settore svolgono nella transizione verso un futuro più sostenibile.