Sarchiatrici più versatili

sarchiatrice
Sarchiatrice
Adatte a lavorare non soltanto tra le file, ma anche intra-fila, dunque sradicando le infestanti tra una pianta e l’altra

egli ultimi anni sta nascendo una nuova generazione di sarchiatrici: più versatili ma soprattutto più efficienti e adatte a lavorare non soltanto tra le file, ma anche intra-fila, dunque sradicando le infestanti tra una pianta e l’altra. Lo sviluppo di nuovi modelli è reso possibile dalla crescita della domanda, dovuta sia all’aumento di superficie dell’orticoltura biologica sia alle scelte delle grandi catene di distribuzione, che nei loro disciplinari impongono forti limitazioni all’impiego di prodotti chimici per la lotta alle infestanti.
Si stanno così facendo avanti macchine che, per quantità e soprattutto qualità del lavoro, rappresentano una valida alternativa alla scerbatura manuale, ma anche al diserbo chimico. Si dividono sostanzialmente in due filoni: quelle che ricorrono a un’elettronica spinta e quelle che ottengono un risultato simile grazie ad alcune ingegnose soluzioni meccaniche.
L’occhio elettronico
Lo sviluppo dell’elettronica sta rivoluzionando ogni settore dell’agricoltura, comprese attività in apparenza elementari come, appunto, la sarchiatura. Non si tratta, tuttavia, soltanto di adeguarsi alla moda del momento: le tecnologie che vedremo, portano infatti oggettivi miglioramenti alla qualità del lavoro, rendendo queste macchine in grado di operare anche intra-fila, come abbiamo scritto. Come fanno? La risposta è già nel nome sotto cui le possiamo raggruppare: sarchiatrici con rilevamento della pianta. Sono infatti dotate di sistemi in grado di individuare la pianta coltivata e ritrarre, quando si avvicinano a essa, le zappette o le lame utilizzate per la lavorazione del suolo e la conseguente eradicazione delle infestanti. Le macchine di questo tipo, al momento, si contano sulle dita di una mano e sfruttano vari sistemi per il rilevamento, dalle videocamere agli infrarossi. Il principio in base a cui operano, tuttavia, è il medesimo ed è, in sostanza, quello appena descritto: un lettore di qualche tipo individua la pianta, trasmette l’input al sistema elettronico e quest’ultimo aziona il controllo delle lame, ritraendole prima di arrivare a contatto con lo stelo, per poi riportarle in posizione di lavoro.
I vantaggi
Tra i vantaggi di cui godono questi attrezzi, citiamo sicuramente l’efficacia della sarchiatura, che può sostituire quasi totalmente il diserbo o l’asportazione manuale delle infestanti. Si deve poi aggiungere la semplicità d’impiego, una volta fatta conoscenza con il software gestionale. Il quale, come vedremo, può essere caricato anche sul cellulare. Infine, questa tipologia di macchine necessita di un solo operatore, quello alla guida del trattore, mentre le sarchiatrici meccaniche, anche quelle di ultima generazione, richiedono sempre un secondo uomo a controllare l’allineamento degli organi lavoranti. I principali punti deboli delle macchine hi-tech risiedono nel costo, che è ben oltre il doppio di una normale sarchiatrice, e nella velocità di lavoro, tendenzialmente inferiore alla media, in quanto il sistema elettronico necessita di un tempo, seppur brevissimo, per muovere gli organi di lavorazione.

Leggi l’articolo completo su Colture Protette n. 11/2016  L’Edicola di Colture Protette

Sarchiatrici più versatili - Ultima modifica: 2016-10-26T12:04:32+02:00 da Lucia Berti

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