La fertirrigazione è indubbiamente una tecnica che offre numerosi vantaggi, primi tra tutti quelli del frazionamento della concimazione e della possibilità di soddisfare rapidamente e nello stesso momento le esigenze idrico e nutritive della coltura. Negli ultimi 30-40 anni la fertirrigazione si è andata sempre più diffondendo, incentivata anche dallo sviluppo tecnologico della microirrigazione a goccia.
Per fertirrigazione s’intende distribuire ed applicare acqua ed elementi nutritivi tramite un impianto microirriguo, con una gestione proporzionale della quantità erogata di acqua e nutrienti. La distribuzione dei nutrienti in un impianto fertirriguo può essere effettuata tramite gocciolatori, microirrigatori e/o minisprinklers utilizzando pompe dosatrici apposite o grazie ad innovative applicazioni che spesso si affidano a macchine con software più o meno sofisticati.
Soluzione nutritiva
La somministrazione uniforme di una soluzione nutritiva, ottenuta grazie alla precisione dei nuovi microerogatori a goccia dotati di innovativi sistemi di autocompensazione, è senza dubbio il metodo migliore per la nutrizione idrica e minerale delle colture oltre che un sistema eccellente dal punto di vista dell’economicità di esercizio.
I sistemi moderni di iniezione non si limitano soltanto a dosare in modo volumetrico (per es: litri/h) ma arrivano anche alla proporzionalità, (grazie alle sonde con sensori pH ed EC) ovvero, alla determinazione del quantitativo di concimi in base alla ricetta nutritiva scelta dall’agricoltore o dal tecnico.
Il dosaggio
Le soluzioni tecniche disponibili sul mercato per effettuare il dosaggio dei concimi nell’acqua sono numerose e, un po’ per tutte le tasche e ciascuna con i propri pregi e difetti.
Sostanzialmente, queste macchine, vengono definite “Banchi di fertirrigazione” che, in modo più o meno complesso, sono un insieme di pompe, dosatori e valvole, gestite da “Centraline elettroniche e/o Computerizzate”.
Il grado di complessità e precisione della formulazione della soluzione nutritiva influisce sulla scelta della migliore soluzione tecnica e sul dimensionamento corretto dei dispositivi di diluizione e sui contenitori della soluzione madre o stock.
È sottinteso che debbano essere chiare le esigenze che il fertirrigatore deve soddisfare. i primi sistemi (ancora utilizzati) erano dei bidoni o contenitori, denominati “fertirrigatori”, nei quali veniva caricato una certa quantità di concime, che poi veniva solubilizzato e trasportato alle piante con l’impianto irriguo. Poco costosi, molto facili e pratici da utilizzare, ma per niente precisi. In pratica un sistema per distribuire il concime alla coltura, Kg/ha, senza utilizzare lo spandiconcime ed il trattore.
Dispositivi
I dispositivi per l’immissione di concimi possono essere classificati in base al tipo di energia impegnata per il movimento della pompa di dosaggio ed iniezione della soluzione nutritiva (energia meccanica ricavata dalla pressione dell’acqua in condotta o energia elettrica) e in base al tipo di controllo del dosaggio (volumetrico o proporzionale a un valore di pH o EC pre-impostato).
I fertirrigatori con centralina computerizzata o Banchi di fertirrigazione sono delle macchine studiate per poter preparare soluzioni nutritive con composizioni chimiche differenti per ogni coltura e/o settore irriguo.
In pochi anni siamo passati da una tecnica approssimativa di iniezione dei concimi, fino all’impiego di centraline computerizzate più o meno complesse e costose.
I banchi di fertirrigazione sono macchine dotate di specifici software e offrono una serie di vantaggi:
a) Possibilità di gestire contemporaneamente l’irrigazione e la fertilizzazione di colture differenti e maggiore precisione;
b) Possibilità di variare e gestire la reazione pH e la EC durante la giornata;
c) Possibilità di utilizzare diversi tipi di acqua (piovana, di falda, di drenaggio ecc.), anche miscelate in base a un preciso programma (EC prestabilita);
d) Gestione della frequenza e della durata dell’intervento irriguo su base temporale o sulla misura dei fabbisogni idrici della coltura, realizzata da vari strumenti e sensori;
e) Possibilità di registrare i dati relativi ai consumi idrici, alla traspirazione della coltura e a volumi delle soluzioni di drenaggio;
Sono proprio i due ultimi punti quelli più promettenti dal punto di vista della innovazione e della razionalizzazione della gestione delle esigenze fertirrigue delle colture.
Nuove tecnologie
Le tecnologie appena descritte consentono una maggiore uniformità e precisione nella preparazione delle soluzioni fertirriganti. La possibilità di poter variare il tipo di soluzione e le quantità distribuite durante la giornata, in relazione alle differenti colture e condizioni ambientali, sono i principali vantaggi delle centraline computerizzate.
Non solo, il software ha la possibilità di registrare una serie di dati relativi ai consumi idrici, alla traspirazione della coltura, ai consumi di soluzione nutritiva e ai volumi del drenaggio, in particolare quando siamo in fuori suolo. Tutte queste informazioni sono fondamentali al fine di ottimizzare la fertirrigazione l’efficienza di utilizzo della soluzione nutritiva.
Banchi di fertirrigazione
I banchi di fertirrigazione computerizzati consentono la miscelazione automatica della soluzione madre per la preparazione della soluzione figlia, a seconda dei vari modelli, a partire da due fino a più soluzioni madre e di una soluzione acida per la correzione del pH.
La miscelazione avviene “in linea”, ossia per iniezione diretta delle soluzioni madre e dell’acido direttamente nel tubo dell’acqua irrigua. Oppure in un contenitore, cosidetto “vaso aperto” che offre la possibilità di far allontanare il gas CO2 che si forma dalla reazione dell’acido con i bicarbonati dell’acqua. Una pompa di ricircolo interno con sonde consente, oltre alla misura di EC e pH della effettiva soluzione che va alle piante, una ottimale miscelazione delle soluzioni madre e dell’acido e la loro aspirazione più costante.
In ogni ricetta vengono programmati i rapporti nutritivi fra le soluzioni madre, l’EC e il pH desiderati. Nella maggior parte dei casi, queste macchine sono utilizzate per le colture intensive in serra, sia in terra che in fuori suolo.
Per un impiego più semplice, sia per fertirrigare in serra, e/o in pieno campo, come anche per vigneti, oliveti e frutteti, è possibile disporre di macchine più semplici e meno costose.
Sono macchine che possono essere dotate di un sistema di distribuzione proporzionale, grazie a 2 o più iniezioni di fertilizzante, dotate di un sistema a Tubo Venturi o controllate a tempo con un Timer ed una semplice pompa.
I modelli
A secondo i modelli, sono disponibili macchine semplici o modulari con un numero “n” di uscite indipendenti, con le quali gestire tutte le componenti del sistema fertirriguo come elettrovalvole di settore, fertilizzanti, agitatori e filtri. Al contrario, con il sistema a conducibilità elettrica o EC, grazie al controllo con sonde pH e EC, ogni eventuale punto di iniezione del fertilizzante e dell’acido, viene gestito dal valore impostato in una semplice centralina, che comanda l’iniezione dell’acido e della soluzione madre o concime già diluito a soluzione concentrata.
Il tutto viene controllato e gestito tramite sonda di EC e di pH e una semplice centralina di controllo.
I banchi computerizzati per la fertirrigazione
Negli ultimi 30-40 anni la tecnica si è diffusa, incentivata anche dallo sviluppo tecnologico della microirrigazione a goccia