Barattiere e carosello, espressioni della biodiversità orticola pugliese, sono popolazioni di melone immaturo (Cucumis melo) molto apprezzate in Puglia e nel Sud Italia.
Il frutto, detto peponide, si consuma a uno stadio verde, cioè quando i semi sono ancora immaturi e la placenta (endosperma) non è distaccata dalla polpa (mesocarpo). Solitamente si coltivano in pieno campo o in coltura protetta in tarda primavera ed estate.
Destagionalizzazione
Tuttavia, il Dipartimento di scienze agro-ambientali e territoriali (Disaat) dell’Università di Bari e l’Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Cnr di Bari (Cnr-Ispa) hanno verificato e dimostrato, tramite prove sperimentali in serra, che è possibile destagionalizzare la produzione di questi ortaggi dalle interessanti proprietà organolettiche e nutrizionali.
In questo modo il barattiere e il carosello si possono valorizzare ulteriormente. Con un aumento del consumo anche della placenta, che è particolarmente tenera e gustosa. Tanto che gli anziani agricoltori la chiamano "caviale verde".
Tutto questo avviene nell’ambito del progetto Soilless-Go (SOstenibilità ambientale, Innovazioni di processo e di prodotto per la competitività deLLE coltivazioni Senza Suolo in Puglia – Gruppo Operativo), finanziato dalla Sottomisura 16.2 del Psr Puglia 2014- 2020.
Barattiere e carosello illuminati fuori stagione con lampade a Led
«L’attività sperimentale – illustra Onofrio Davide Palmitessa, assegnista di ricerca presso il Disaat e all’inizio delle prove anche dottorando di ricerca – è partita con la caratterizzazione morfologica e nutrizionale di due genotipi di carosello (Tomentoso, noto anche come Leccese, e Scopatizzo) e di due genotipi di barattiere (tondo e allungato)».
«Abbiamo allevato le piante in sistemi senza suolo con ricircolo della soluzione nutritiva e con illuminazione supplementare fornita da lampade a Led in periodi extrastagionali.
Durante la prima attività di ricerca a Mola di Bari, presso l’Azienda sperimentale La Noria del Cnr-Ispa, il Carosello leccese è stato coltivato nel periodo autunnale. Questo grazie all’ausilio di lampade a Led interlighting, posizionate nella parte alta della vegetazione, per sopperire all’insufficiente illuminazione solare».
Risultati soddisfacenti
«I risultati ottenuti dalla destagionalizzazione del ciclo di coltivazione e dall’applicazione dell’illuminazione supplementare sono stati più che soddisfacenti» afferma Annalisa Somma, dottoranda di ricerca presso il Disaat.
«Infatti, abbiamo ottenuto una produzione di circa 11 kg/m² (con un ciclo produttivo di circa 11 settimane), simile a quella che si ottiene in serra nel periodo estivo, ma circa cinque volte maggiore rispetto a quella che si può ottenere in piena aria.
Inoltre, dall’analisi biochimica dei frutti è emerso che i moduli Led, pur incrementando la resa di circa il 27% rispetto alle piante illuminate dalla sola luce naturale, non riducono il contenuto di tocoferoli, polifenoli, carotenoidi e clorofilla dei frutti. Inoltre, è emerso che la placenta, che alcuni non consumano, ha una concentrazione di polifenoli di circa 2,5 volte maggiore rispetto al resto del frutto».
Barattiere e carosello coltivati in serra semichiusa
Tra l’inverno e la primavera successivi, i quattro genotipi suddetti sono stati coltivati nell’innovativa serra semichiusa dell’Azienda agricola Fratelli Lapietra a Monopoli (Ba).
Questi sono stati confrontati con due ibridi di cetriolo (Cucumis sativus, Modan e Baby star) e con l’ausilio di lampade Led toplighting (lampade posizionate al di sopra della vegetazione).
«Grazie all’applicazione dei descrittori GIBA (Gruppo di Lavoro Nazionale sulla Biodiversità Agraria) e IPGRI (International Plant Genetic Resources Institute) – aggiunge Palmitessa – abbiamo effettuato una dettagliata caratterizzazione morfo-fisiologica dei genotipi di carosello e barattiere, che ha permesso di individuare caratteri distintivi o in comune tra le varietà locali esaminati.
In aggiunta abbiamo approfondito la biologia fiorale, col fine di individuare la più idonea forma di allevamento della pianta in funzione della fertilità dei fiori. Lo studio ha permesso di verificare che il barattiere ha differenziato i fiori ermafroditi sugli steli primari e/o secondari; al contrario, il Carosello leccese ha evidenziato numerosi fiori femminili anche sullo stelo principale.
Dall’analisi della produzione è emerso che Carosello leccese e Scopatizzo hanno prodotto quasi tre volte di più rispetto al barattiere. Questo è il 50% in più del cetriolo ibrido Baby star e leggermente meno del cetriolo ibrido Modan».
Risultati vincitori del “Premio dottorandi”
I risultati ottenuti dalla sperimentazione nell’ambito del progetto Soilless-Go, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Sustainability.
Inoltre, sono stati presentati da Palmitessa e Somma al XIII Convegno Nazionale sulla Biodiversità “Biodiversità 2021” (7-9 settembre 2021), vincendo (ex aequo in tre) il “Premio dottorandi”.