Non solo fiori e piante ornamentali, ma anche lattughe, rucola, basilico, prezzemolo, pomodori, melanzane e tante altre specie orticole. Sono stati i protagonisti di orti, balconi e terrazzi durante il lungo periodo di lockdown, che ha modificato molte delle abitudini degli italiani.
Cicli brevi e varietà nane
Con l’inizio della primavera c’è stata una vera e propria corsa all’acquisto online di semi, piantine, terricci, fertilizzanti e tutto il necessario per l’autoproduzione casalinga di ortaggi. La passione degli italiani per le verdure fai-da-te a chilometro (anzi, metro) zero ha riguardato soprattutto le insalate e le aromatiche, da raccogliere dopo poco più di un mese dal trapianto.
Ma sono state molto gettonate anche alcune novità del mercato appositamente pensate per l’orto in terrazzo. Ad esempio, le cultivar nane di pomodoro e di altre solanacee. In altri casi, il gardening sul terrazzo ha visto come protagonisti i comunissimi prodotti dell'orto e le varietà locali che si adattano a crescere anche in spazi ridotti.
Piante in vaso per piccoli spazi
Il periodo di lockdown ha messo quindi in evidenza come l’hobby per l’orticoltura casalinga sia attualmente molto diffuso. Ciò suggerisce nuove opportunità per il settore, che potrebbe trarre un discreto beneficio se continuasse a “concimare” questo interesse anche a emergenza finita.
Innovare l’offerta varietale con genotipi specifici per la coltivazione in vaso e in piccoli spazi potrebbe rappresentare un’interessante opportunità. Con grandi potenzialità per i protagonisti della filiera.
Specie esotiche e micro-ortaggi
L’innovazione potrebbe riguardare anche l’offerta di specie esotiche, sempre più richieste. Soprattutto nei grandi centri urbani, che accolgono molti immigrati legati alle loro tradizioni alimentari.
Infine, ma non per importanza, nuove opportunità si intravedono nel settore dei micro-ortaggi (microgreens): una tipologia di prodotto emergente in Italia che ben si adatta all’autoproduzione casalinga in spazi limitati.
