L'Ambasciata di Israele in Italia e Confagricoltura scommettono sull'idroponica per produrre cibo più sostenibile, risparmiando suolo e acqua. La collaborazione tra i due enti, dunque, prosegue all’insegna della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica, mettendo in contatto ricerca e attività imprenditoriale in agricoltura.
In occasione di Ecomondo Digital, l’Ambasciata d’Israele e Confagricoltura hanno promosso un incontro sull'idroponica con il supporto dell’Israel Export Insitute. L'evento digitale è stato dedicato alle novità a cui stanno lavorando i ricercatori e le aziende israeliani Tap, Vertical Field, Growponics, Agam e Mapal.
L'innovazione di Israele
Israele è leader nella coltivazione fuori suolo e nella microirrigazione, con una lunga e collaudata esperienza ultra trentennale. I suoi ricercatori hanno presentato alle imprese di Confagricoltura le ultime novità ad alto contenuto tecnologico per idroponica, agricoltura verticale, geoponica, aeroponica, serre innovative, soluzioni di deumidificazione e fertilizzazione organica.
L’obiettivo primario è produrre di più utilizzando meno risorse naturali, come terra e acqua. Per farlo, si possono adoperare soluzioni che promuovano il raggiungimento degli obiettivi europei del Green New Deal e il constrasto ai cambiamenti climatici. Inoltre, la coltivazione in ambienti chiusi o ad aerazione controllata può ridurre l'impiego di fitofarmaci, evitare l'insorgenza di malattie fungine e danni da insetti.
«Con lo Stato di Israele e la sua Ambasciata in Italia c’è un’importante collaborazione – ricorda Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – che è culminata in un protocollo d’intesa anche per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di agro-innovazione. Vogliamo che le nostre imprese siano protagoniste del cambiamento. Con l’avanzato know how israeliano, possono esserlo ancora di più».
Come ha evidenziato il ministro degli Affari economici e scientifici, Raphael Singer, durante i saluti di apertura: «L’incontro costituisce un’occasione estremamente importante per presentare le tecnologie sviluppate in Israele per far fronte alla carenza d’acqua e mostrare come queste possano essere applicate in risposta ai bisogni italiani».