Peronospora su rucola, tutti i metodi di controllo

peronospora su rucola
La chiave per la difesa dalla malattia più temuta è una combinazione di tecniche. Dove la chimica di sintesi è ormai all’ultimo posto

“Peronospora” è una parola tristemente nota, soprattutto per chi si occupa di orticoltura. La più famosa è quella del pomodoro, causata da Phytopthora infestans.

La parola “Phytophthora” deriva dal greco e vuol dire “Phyto=pianta” e “Phthora=Distruttore”, quindi il nome stesso ci indica che questo temibile fungo è, come sappiamo, un “distruttore di piante”. La Peronospora può uccidere in pochi giorni intere piantagioni di pomodoro e non solo, se non fermata in qualche modo.

I danni della Peronospora

Un altro Oomicete, la Hyaloperonospora parasitica, agente causale della peronospora della rucola, non è da meno: attacca la brassicacea e costringe, in caso di presenza non controllata e ottimali condizioni climatiche, soprattutto in coltura biologica, a gettare l’intero taglio.

peronospora su rucola
La peronospora è la malattia chiave della rucola. Ancora oggi può presentarsi talvolta nel periodo autunno/vernino soprattutto sul primo taglio e più spesso in coltivazione biologica.

Esitono vari modi per attuare il controllo della Hyaloperonospora che qui brevemente analizzeremo.

Varietà non disponibili

Mentre per le lattughe esistono molte varietà con “alta resistenza” alla peronospora, fino a 37 ceppi di Bremia lactucae (agente della Peronospora della lattuga), ancora oggi non esiste per la rucola una varietà dichiarata resistente a questa temibile fitopatia. Ci sono in commercio alcune varietà con una certa tolleranza, ma spesso sono a crescita lenta (e quindi portano meno tagli a parità di tempo, ovvero meno produzione) e non poche volte, comunque, sviluppano la peronospora.

Tecniche agronomiche

La rucola è spesso irrigata per aspersione. Questo comporta, per qualche ora, un’elevata umidità sulla foglia e ambientale. È importante ridurre questa umidità, irrigando la mattina (mai irrigare di sera, o peggio, durante la notte come alcuni agricoltori fanno ancora oggi).

Altre tecniche sono: il limitare la quantità di acqua irrigua, realizzare serre corte e alte per favorire la ventilazione, effettuare i trattamenti fitosanitari la mattina, mai la sera, creare toccole/andane ovvero non seminare in piano, per far andare via l’acqua velocemente.

peronospora su rucola
Sintomi di peronospora su rucola

Attenzione, però: nel limitare troppo l’acqua avrete inevitabilmente un incremento del contenuto in nitrati nella foglia. Per poter ridurre tali forme azotate nella foglia, esistono varie tecniche efficaci che discuteremo in un altro articolo.

Un altro sistema valido è quello di pacciamare la coltura, irrigando quindi con ali gocciolanti senza bagnare la foglia, ma in tal caso i costi di raccolta (che dovrà essere effettuata a mano) aumentano.

Lotta biologica

Produrre rucola di primo taglio biologica, nei periodi autunno-vernini, esente da peronospora è possibile, ma non facile. Ancora oggi non esiste un prodotto registrato in bio veramente efficace e curativo contro la Hyaloperonospora, anche perché sono prodotti spesso di contatto ed è difficile bagnare bene la vegetazione interna, protetta e ben nascosta.

Per controllarla o almeno ridurne la diffusione è necessario, quindi, usare sia alcuni degli agrofarmaci ammessi in biologico sia le tecniche agronomiche e le scelte varietali sopra riferite.

peronospora su rucola
Ancora oggi non esiste un prodotto registrato in bio veramente efficace e curativo contro la Peronospora

I principi attivi registrati in bio contro la peronospora, sono:
- Bacillus amyloliquefaciens ceppo FZB24;
- Bacillus amyloliquefaciens ceppo sbs. plantarum D747;
- Cos-Oga (solo rucola baby leaf di primo taglio);
- rame.

L’utilizzo del rame ha però due criticità: oltre a frenare la vegetazione, può macchiare la foglia e rendere il prodotto invendibile. Bisogna quindi scegliere, tra quelli in commercio, un rame che non macchia.

Usare prodotti bio “alternativi”, non registrati come agrofarmaci dal Ministero della Sanità contro la peronospora della rucola, significa affidarsi per risolvere il problema più alla religione che alla scienza.

Lotta chimica

Elenchiamo, in rigoroso ordine alfabetico, i principi attivi registrati su rucola in serra contro la peronospora:
- Azoxystrobin;
- Cimoxanil+rame;
- FosetylAl;
- Mandipropamid;
- Metalaxil-M+rame.

Viste le continue restrizioni da parte della grande distribuzione nell’imporre il rispetto del 30 o 50% del limite massimo residuo (Lmr) legale e/o di un numero massimo di tre o cinque residui sulla foglia di rucola, il tecnico e/o l’agricoltore devono limitare l’uso della difesa chimica.

La lotta chimica deve essere una delle soluzioni al problema, non la soluzione. Prima di ricorrere ai principi attivi elencati in precedenza, si devono totalmente o in parte attuare – e in moltissime aziende si attuano – le tecniche agronomiche e i sistemi sopra indicati.

Bisogna anche stare molto attenti agli agrofarmaci usati sulle colture precedenti alla rucola (soprattutto se dati con le ali gocciolanti) che a volte si ritrovano nella rucola perché assorbiti per via radicale, così come bisogna stare attenti all’effetto deriva di interventi fitosanitari eseguiti su altre colture vicino alla rucola, che facilmente possono contaminare la coltura.

peronospora su trinciato
Proprio prevedendo la presenza di altri residui provenienti dal terreno o come effetto deriva o agrofarmaci usati per altri parassiti (nottue, afidi, Sclerotinia) il tecnico esperto e/o l’agricoltore esperto usano al massimo due dei principi attivi elencati contro la peronospora, alternati ogni 7-10 giorni in funzione dell’andamento climatico.

Infine, è fondamentale lo studio delle curve di degradazione degli agrofarmaci usati, per sapere cosa e soprattutto quando usarli. Per questo motivo sta emergendo una nuova figura tecnica definita come “reiduefighter” o “combattente del residuo”, profondo conoscitore della degradazione/andamento di molti agrofarmaci sulle colture e nel terreno e di altri contaminanti (bromuri, clorati, perclorati, metalli pesanti, Bac e Ddac, ecc.).

Un mix di tecniche

Il controllo della peronospora sulla rucola non è per nulla facile. Per evitare la presenza di tale temibile malattia sulla coltura, bisogna attuare una serie di misure agronomiche e chimiche e non affidarsi solamente a queste ultime.

In coltura biologica le cose si complicano e non di poco, soprattutto al primo taglio, che per le caratteristiche della foglia è più sensibile rispetto agli altri tagli. Anche in questo caso il consiglio è affidarsi alla tecnica e alle varietà tolleranti oltre ai principi attivi bio ammessi contro la peronospora.

La lotta contro questo “distruttore di piante” della rucola dura da almeno tre decenni. Nei primi periodi avevamo poche armi e poca esperienza, oggi invece riusciamo a controllarla bene (meno in coltura biologica) con il giusto mix di scelte varietali, tecniche agronomiche e agrofarmaci.


Il controllo agronomico delle altre fitopatie della rucola

La peronospora è certamente la malattia chiave per la rucola, ma ci sono altre fitopatie che possono creare problemi su questa coltura in serra.

Sclerotinia
L’agente causale è Scelorotinia spp. Tali funghi terricoli creano problemi nei periodi molti umidi (novembre, dicembre, gennaio) e su tagli vecchi. Il classico sintomo è la presenza di muffa densa e bianca sul terreno e sulla coltura.
Il controllo agronomico può avvenire nei seguenti modi:
- una solarizzazione per almeno 45 giorni e comunque durante tutto il mese di luglio;
- rotazioni con altre colture non appartenenti alle Brassicacee;
- la pulizia, dopo la raccolta, con apposito aspiratore per ridurre residui del taglio sul terreno;
- non irrigando né trattando nelle ore serali o preserali;
- con un sovescio estivo con graminacee o leguminose;
- con una corretta densità di semina;
- con la somministrazione di compost o concimi organici con rapporto carbonio/azoto tra 12 e 25;
- rimuovendo, se possibile, le piante colpite.

Rhizottonia
È causata da Rhizoctonia solani. Il fungo crea problemi durante tutto l’anno, tranne durante i mesi più caldi. Si manifesta spesso dal secondo taglio in poi con i classici “dischi volanti” sul terreno, ovvero piccole zone circolari dove la rucola crolla e muore.
Il controllo agronomico avviene come indicato sopra per la Sclerotinia.

Batteriosi
L’agente causale è Xanthomonas campestris pv. campestris. Il batterio può colpire la rucola nei periodi caldi e umidi. Viene trasmesso anche dal seme e si diffonde in campo per effetto dei tagli ripetuti (dalle 3 alle 10 raccolte) sulla coltura. Il classico sintomo si presenta partendo dagli idatodi, ovvero dalla punta delle nervature, e si allarga necrotizzando i tessuti in modo triangolare (un’area a forma di “V”), con una tipica aureola gialla/clorotica attorno alla parte necrotizzata.
Il controllo agronomico può avvenire nei seguenti modi:
- disinfezione degli organi di taglio e dei macchinari per la raccolta;
- utilizzo di seme sano;
- rotazioni con altre colture non appartenenti alle Brassicacee;
- pulizia, dopo la raccolta, con apposito aspiratore per ridurre i residui del taglio sul terreno;
- non irrigando né trattando nelle ore serali o preserali;
- preferendo l’irrigazione a goccia;
- con una corretta densità di semina;
- con un sovescio estivo con graminacee o leguminose;
- lasciando trascorrere almeno 48 ore fra lo sfalcio e la successiva irrigazione, almeno nei mesi umidi. Questo consente alle ferite della raccolta di rimarginarsi.

 

L'autore è un agronomo di campo - marcovalerio@agronomodicampo.it

Peronospora su rucola, tutti i metodi di controllo - Ultima modifica: 2022-09-28T08:55:32+02:00 da Lucia Berti

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