Melone Mantovano Igp: ottima qualità, ma i volumi calano

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Mauro Aguzzi, presidente del Consorzio: “Il clima ha influito sui quantitativi, ma rimane intatta l’eccellenza della nostra proposta”

La campagna 2023 del Melone Mantovano Igp è partita leggermente in ritardo rispetto alla normale tabella di marcia, ma promette di essere una delle migliori stagioni di sempre a livello qualitativo.

Carenza sul mercato

A fare il punto della situazione è Mauro Aguzzi, presidente del Consorzio Melone Mantovano Igp, che spiega: «La stagione di maggio ha presentato sfide impreviste a causa delle abbondanti piogge, che hanno avuto un impatto significativo sulla produzione sia in serra che in campo nel mese di giugno. Da metà giugno, abbiamo iniziato la raccolta dei frutti, ma purtroppo la produzione è stata compromessa a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Ci siamo trovati con due/tre frutti per pianta, e questo ha generato una notevole diminuzione dei volumi nella seconda metà di giugno. Di conseguenza, i prezzi dei meloni sono aumentati, attestandosi intorno ai tre-quattro euro. Nonostante la stagione si sia successivamente stabilizzata, alcuni trapianti effettuati ad aprile hanno subito gli effetti negativi delle avverse condizioni climatiche di maggio. Pertanto, prevediamo che questa mancanza di produzione continuerà fino a metà luglio, causando una persistente carenza di meloni sul mercato».

Ottima qualità

Entrando più nello specifico, Aguzzi prosegue: «Dall’altra parte, questa sorta di selezione in termini quantitativi ha generato un'ottima qualità dei frutti. Dalle analisi effettuate in campo, infatti, emerge che la media di contenuto zuccherino dei nostri meloni è sempre superiore ai 13 gradi brix. Si tratta quindi di un livello ideale per entrare nel vivo della campagna commerciale e per differenziare ancora una volta la nostra offerta, ponendola nel segmento premium».

Diversificazione

Durante la stagione, i consumatori potranno apprezzare una varietà di tipologie di Melone Mantovano IGP, tra cui il melone retato con fetta, il più classico e diffuso che costituisce almeno l'80% della produzione, il melone retato senza fetta, un prodotto di nicchia dal gusto deciso, e il melone liscio, il più aromatico della gamma. Questa diversificazione dell'offerta consente ai produttori di Melone Mantovano IGP di soddisfare le esigenze e i gusti diversi dei consumatori, ampliando le opportunità di mercato.

L'importanza del marchio

Grazie al marchio di denominazione, il Melone Mantovano IGP si posiziona come un prodotto di alta qualità e di prestigio nel mercato dei meloni. I produttori che aderiscono al Consorzio Melone Mantovano IGP possono beneficiare di un marchio riconosciuto a livello europeo, che rappresenta un valore aggiunto nella promozione e nella commercializzazione dei loro prodotti.

L’esperienza di questi ultimi anni attesta che il Consorzio di Valorizzazione e Tutela ha giocato un importantissimo ruolo nell’innalzamento del livello qualitativo del mercato nazionale del melone, tanto che il consumatore continua a manifestare interesse e curiosità verso questo frutto così versatile anche in cucina.

L'area di coltivazione

La denominazione d'origine protegge il Melone Mantovano IGP come un prodotto unico, coltivato in un'area geografica specifica che comprende le province di Mantova, Cremona, Modena, Ferrara e Bologna. Nello specifico, a nord della città di Mantova sono interessate l’area di Rodigo e dei comuni limitrofi, influenzata dal clima mite del Lago di Garda, poi l’Oltrepò Mantovano con Sermide e i paesi attorno al Po che godono dei terreni ricchi di minerali del paleoalveo del fiume, infine l’areale Viadanese che presenta la stessa potenzialità pedologica. La coltivazione del melone in questi terreni vocati ha una tradizione antica, rinomata e ricca di riferimenti storici e bibliografici, a partire da documentazioni risalenti alla fine del Quattrocento.

Melone Mantovano Igp: ottima qualità, ma i volumi calano - Ultima modifica: 2023-07-11T13:13:05+02:00 da Colture Protette

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