Nelle serre tecnologiche la coltivazione è più sostenibile

serre tecnologiche

La serricoltura, come tutte le attività produttive, contribuisce alla produzione di gas serra. Ma impatta meno sull’ambiente una serra high-tech o una low-tech? La coltivazione biologica o quella convenzionale (sempre in serra)? A queste domande dà una prima risposta una recente pubblicazione scientifica che esamina la coltivazione del pomodoro in serra.

Rese, prezzi e consumo idrico

Le serre high-tech (con idroponica, riscaldamento e luce artificiale) garantiscono la produzione di pomodoro per tutto l’anno e fino a 100 kg/mq, mentre quelle low-tech fino a 17–20 kg/mq.

Anche il prezzo cambia: col biologico è 1-1,5 volte maggiore di quello convenzionale, a causa delle basse produzioni e dei costi di produzione più alti.

Inoltre, per produrre 1 kg di pomodori in convenzionale nelle serre high-tech sono necessari 14-16 litri d’acqua, in quelle low-tech 29 l. Col biologico i consumi sono maggiori, in media, di 7 l/kg.

Fertilizzanti e prodotti fitosanitari

Nelle serre high-tech a ciclo chiuso vengono dispersi nell’ambiente ogni anno 64-104 kg/ha di azoto, mentre nelle serre low-tech a ciclo aperto i valori aumentano di 4-5 volte, e ancora di più nel biologico.

Ovviamente i prodotti fitosanitari sono quasi assenti nelle coltivazioni biologiche, mentre raggiungono in media 10 kg/ha nelle serre high-tech e circa 32 kg/ha in quelle low-tech.

Energia e rifiuti

Le serre high-tech utilizzano più energia non rinnovabile ed emettono più anidride carbonica rispetto alle serre low-tech (che se condotte in biologico consumano ancora meno). Però, se si considera che per la produzione di concimi organici il consumo di anidride carbonica è maggiore rispetto alla produzione di concimi di sintesi, le differenze tra convenzionale e biologico per questo aspetto non sono rilevanti.

Per le coltivazioni biologiche in serre high-tech la produzione di rifiuti è inferiore rispetto al convenzionale. Ma queste ultime, con il ricircolo della soluzione nutritiva, mostrano il più basso indice di eutrofizzazione delle acque.

Tirando le somme

In conclusione, la serricoltura convenzionale high-tech è il sistema che soddisfa meglio gli obiettivi dell’Agenda 2030, seguita dal biologico low-tech. Agricoltura convenzionale low-tech e biologico high-tech (non ammesso in Europa) danno il punteggio più basso.

Nel prossimo futuro, per migliorare la sostenibilità nelle serre high-tech sarà necessario individuare fonti rinnovabili per la produzione di calore ed energia elettrica, mentre nelle serre low-tech (dove la coltivazione avviene su terreno) bisognerà migliorare l’efficienza d’uso di acqua e nutrienti e aumentare la vita del materiale plastico di copertura per ridurre la quantità di plastica utilizzata.

Nelle serre tecnologiche la coltivazione è più sostenibile - Ultima modifica: 2021-04-29T08:38:09+02:00 da Paola Cassiano

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