«L’idea di produrre in aeroponica è nata per produrre foraggio in forma di tappeto erboso e far fronte alle problematiche connesse con l’inquinamento dei suoli. Successivamente abbiamo sperimentato con successo sia la coltivazione della canapa sia quella di piante aromatiche».
È quanto ci racconta Florestano Perrotta, titolare dell’azienda agricola “Aeroponica” dei F.lli Perrotta, che opera a Roccarainola, in provincia di Napoli.
«La produzione del tappeto erboso è stata per il momento accantonata per dar spazio soprattutto alla canapa, la cui richiesta a cosmetici è in continuo aumento, in particolare per l’estrazione del CBD».
La tecnica
Il sistema di coltivazione utilizzato dall’azienda si basa sul principio della coltivazione aeroponica, che consente di ottenere una serie di vantaggi.
«La coltivazione con questo sistema consiste nel coltivare le piante “fuori suolo”, senza impiego di substrati, tenendo le radici sospese in aria sulle quali viene nebulizzata una soluzione nutritiva con tempi e ad intervalli definiti secondo la specie, la temperatura e lo stadio fisiologico».
Il sistema è formato da canalini in PVC che sono disposte su bancali mobili e coperte con pannelli forati.
«Sui pannelli – spiega Perrotta – i fori (diametro di 2 cm) sono disposti ad una distanza di 10 cm l’uno dall’altro, sia in senso orizzontale sia verticale. Nei fori sono disposte le piante con una densità che varia secondo la specie. Ad esempio, le piantine di canapa sono disposte una ogni tre fori, quelle di rosmarino una ogni due fori, mentre le piantine di erba cipollina occupano tutti i fori. Naturalmente, nel caso di spazi inutilizzati si provvede a disporre un elemento che li ostruisce».
Le piantine sono allevate in azienda in cubetti di fibra di cocco a forma trapezoidale dimensione 2 x 2 cm e altezza di 2,5 cm.
La germinazione
«Provvediamo a far germinare i semi in una sala di germinazione con temperatura e umidità controllata ed allevare le piccole piantine fino a quando le radici non fuoriescono dal substrato. Poi le trasferiamo in serra posizionandole negli appositi fori e iniziamo gli interventi di nebulizzazione sulle radici».
La soluzione nutritiva impiegata per fertirrigare le piante viene completamente riciclata (sistema a circuito chiuso).
«La soluzione non assorbita dalle radici ritorna nella vasca da dove è partita e vengono analizzati i valori di pH e conducibilità. Se la EC è inferiore a quella ottimale si miscela una certa quantità di soluzione madre, viceversa si provvede a diluire la soluzione con l’acqua di pozzo. Inoltre, ogni due settimane si provvede a rinnovare la soluzione poiché con il passare del tempo si verifica un’eccessiva concentrazione di nitrati. La soluzione residua viene utilizzata per l’irrigazione delle coltivazione all’esterno».
Il sistema aeroponico presenta dei vantaggi rispetto ai sistemi idroponici.
«Con questo sistema si ottiene un’ottima ossigenazione dell’acqua per le caratteristiche dell’impianto che nebulizza in pressione e, quindi, ci consente anche di lavorare a temperature leggermente più elevate. Non si rileva alcun problema di asfissia radicale e anche i parassiti vegetali non ci danno problemi grazie al puntuale controllo di tutti i fattori climatici».
Qualche problema deriva solo da parassiti animali, in particolare gli afidi, che sono combattuti con l’impiego di sostanze naturali o con l’impiego di trappole cromotropiche.
I vantaggi
«L’aeroponica ci consente una serie di vantaggi. Si accorciano i tempi di produzione (fino al dimezzamento dei tempi rispetto al pieno campo), si riduce del 90% l’impiego di acqua e, di conseguenza, di nutrienti, con conseguenti benefici ambientali legati anche al mancato uso di erbicidi. Migliora la qualità del lavoro poiché si opera ad altezza d’uomo e aumenta anche la produttività, infine migliora la qualità del prodotto e i risultati delle analisi condotte sulle nostre produzioni ci indicano che siamo a residuo zero».
Altro vantaggio è legato alla possibilità di effettuare produzioni continue durante l’intero anno.
«Il fermo produttivo è praticamente inesistente – aggiunge l’imprenditore. La pulizia dell’impianto, una volta terminato il ciclo produttivo, è molto semplice poiché non c’è nulla da smaltire. Una volta tolti i residui della coltivazione disinfettiamo l’impianto con un prodotto industriale e, nel giro di un giorno, siamo pronti al nuovo trapianto. Gli unici aspetti problematici sono la necessità di manodopera specializzata e l’elevato costo iniziale dell’impianto, che va ammortizzato in dieci anni».
Le certificazioni
Tuttavia, produrre in aeroponica consente anche di poter accedere a certificazioni molto esigenti.
«Siamo certificati GMP e ciò ci consente di poter vendere il nostro prodotto ad aziende canadesi che hanno la stessa certificazione. Inoltre, stiamo collaborando con alcune Università per verificare la possibilità di estrarre dalle radici della canapa sostanze la friedelina, un triterpene che ha proprietà terapeutiche nei confronti di alcune malattie. Ciò è possibile perché la radice delle piante allevate in aeroponica è perfettamente pulita».