I primi trapianti della coltivazione della lattuga in coltura protetta nel panorama agricolo del Nord Italia prendono il via ad inizio settembre per proseguire fino alla metà di marzo.
I trapianti si succedono settimana dopo settimana e danno il via ad un ciclo colturale che nelle condizioni migliori e per i primi trapianti si completa in 45-50 giorni, mentre può arrivare anche 90-100 giorni quando le condizioni climatiche sono meno favorevoli e sui trapianti di novembre-gennaio. In questo contesto non deve perciò meravigliare che la coltura si presenti generalmente ricca di varie problematiche: agronomiche, tecniche, fitoiatriche e mercantili. In particolare questi ultimi aspetti vanno sottolineati per un prodotto a foglia che deve essere perfetto di aspetto; la gestione fitoiatrica perciò diviene complessa non potendo contare su “sconti” in sede di commercializzazione.
Lotta agli afidi
Gli afidi sono presenti su tutta la produzione dell’anno ma con intensità diverse in base alla stagione: le condizioni peggiori si rilevano in primavera e in autunno ovvero quando le temperature consentono al fitofago uno sviluppo migliore.
Il danno prodotto è diretto e consiste nella presenza stessa degli afidi. Infatti gli standard merceologici non tollerano la presenza dell’afide sulla foglia della lattuga perché il cliente sarebbe disincentivato all’acquisto. In particolare la grande distribuzione effettua importanti e precisi controlli di qualità sulla merce, penalizzando le partite inquinate.
Per questi motivi la difesa diventa una pratica fondamentale ed irrinunciabile per condurre a buon fine il ciclo colturale. Fin dai primi giorni dopo il trapianto è possibile rinvenire gli afidi sulle piccole piantine; praticamente non esiste una soglia di intervento ed il lavoro da fare è di cercare di prevenire il formarsi di popolazioni cospicue di difficile controllo. In difesa integrata la sola presenza giustifica l’intervento con aficida specifico.
Per la difesa attualmente si fa riferimento ad aficidi specifici in grado di limitare efficacemente lo sviluppo degli afidi fin dal loro primo apparire; in difesa integrata ne è consentito uno solo per ciclo colturale come gruppo, mentre altre limitazioni sono riferite alle singole sostanze attive.
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