Poco prima che la pandemia si abbattesse sul pianeta, la Commissione europea ha messo nero su bianco il cosiddetto Green Deal. Sotto questo nome si raccolgono misure e iniziative per rendere più sostenibili la produzione di energia e la vita quotidiana dei cittadini dell’Unione. «Una transizione verde – nelle parole di Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione – che migliorarerà il benessere delle persone e preserverà il pianeta per le generazioni future».
Colture innovative con il Green Deal
Alla luce dei cambiamenti climatici in atto, sono convinto che con il Green Deal si possano aprire opportunità importanti per le colture protette.
Penso a progetti di colture interessanti e innovative, impensabili anche solo fino a qualche anno fa. L’esempio calzante è quello dello zenzero. Una cooperativa associata ad Apo Conerpo lo ha messo a dimora, avviando una produzione in Sicilia che si appresta a raggiungere il mercato nazionale con un prodotto di altissima qualità.
Iniziative come queste rappresentano un’importante opportunità per i produttori, che anche grazie a serre e impianti sempre più tecnologici possono entrare in mercati interessanti e presidiati fino a oggi solo da operatori esteri. Ma sono interessanti anche per i consumatori. In futuro, avranno la possibilità di scegliere sempre più spesso un prodotto italiano, a filiera corta, controllato, garantito, sicuro ed etico.
E non solo. Queste produzioni innovative potranno essere messe a sistema con impianti di generazione di calore. Penso alle centrali a biomasse presenti nei territori di produzione. Così sarà possibile razionalizzare i consumi e produrre nuova energia da fonti green.
Esempi come questi sono fortunatamente sempre più frequenti in un settore dinamico e attento all’innovazione come quello delle colture protette. Credo che incarnino perfettamente l’idea di economia circolare alla base del Green Deal europeo e che consentiranno alle imprese ortofloricole di sfruttare appieno le opportunità introdotte dalla Commissione europea.