Olii essenziali, un’arma in più per la difesa

L’estratto di arancio dolce ha proprietà lipolitiche ed è in grado di attaccare le membrane protettive esterne di insetti e funghi

È ormai ampiamente diffusa la possibilità di difendere le colture, sia orticole che floricole, con l’introduzione di acari ed insetti utili.
Questo genere di difesa generalmente chiamata “lotta integrata” è ormai una tecnica affermata in moltissime realtà ed, in relazione al nostro stivale, sempre in maggior espansione.
Diverse sono le motivazioni: dall’efficacia, alle nuove norme legislative che limitano l’impiego di prodotti fitosanitari, alle sempre maggiori richieste di mercato di prodotti “biologici” sui banchi di ortofrutta e supermercati.
Quale che sia la motivazione, le grosse aziende di prodotti per la difesa delle colture si adeguano a questi sviluppi suggerendo soluzioni che rispondano alle richieste di residuo zero e sostenibilità ambientale.
Ecco che allora non si cerca di sostituire la lotta con gli organismi utili, non la si contrasta, bensì la si sostiene con prodotti compatibili e consentiti in agricoltura biologica a basso impatto ambientale e residuale: gli olii essenziali.
Nel dettaglio affrontiamo le strategie di impiego di un prodotto a base di olio essenziale di arancio dolce, debitamente registrato presso il Ministero della Salute e consentito in agricoltura biologica.
Il principio attivo, appunto l’olio essenziale di arancio dolce, viene estratto tramite spremitura meccanica a freddo di bucce di arance di coltivazioni biologiche, ottenendo così un olio di qualità e purezza ottimali e senza residui di inquinanti. Ne risulta un prodotto innovativo con interessanti campi di applicazione.
La registrazione infatti è doppia: sia come insetticida che come fungicida.
Modalità d’azione
L’olio essenziale di arancio dolce presenta proprietà lipolitiche ed è quindi in grado di attaccare le membrane protettive esterne di alcuni insetti e funghi. Questo principio attivo è stato sapientemente miscelato con una serie di coformulanti che permettono al prodotto di aderire perfettamente alle superfici cerose dei numerosi target e alle superfici vegetali, senza ovviamente causare alcun danno.
Come insetticida, agisce disgregando l’esoscheletro idrorepellente di insetti a corpo molle, causando la perdita di fluidi dal corpo. L’insetto bersaglio va così incontro al fenomeno di disidratazione ed, infine, a morte.

Leggi l'articolo completo su Colture Protette n. 9/2016  L’Edicola di Colture Protette

 

Olii essenziali, un’arma in più per la difesa - Ultima modifica: 2016-08-11T12:15:17+02:00 da Lucia Berti

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