La Stella di Natale rossa resta la regina delle feste

stella di natale
Presso il Centro Po di Tramontana di Veneto Agricoltura si svolgono da diversi anni le prove varietali di poinsettia
L’innovazione varietale punta a facilitarne la coltivazione, mentre le forme e i colori più richiesti restano quelli tradizionali. È la colonna portante delle festività natalizie, ma dispone di una finestra di vendita davvero ridotta

Euphorbia pulcherrima, della famiglia delle Euphorbiaceae, è popolarmente conosciuta come poinsettia o Stella di Natale. Proviene dal Messico, dove non è raro osservarla come esemplare arbustivo o semi-arboreo che raggiunge fino ai 4 metri d’altezza.

A conferirle bellezza è l’infiorescenza, in cui l’elemento più vistoso è costituito dalle brattee, molto più che dai veri fiori (i ciazi piccoli e giallastri al centro). Ma nelle varietà più recenti, i ciazi (o almeno la loro completa apertura e la loro tenuta durante il trasporto presso il rivenditore e nel post-vendita) hanno ripreso molta importanza.

Le brattee, generalmente di colore rosso, hanno una forma allungata, tendenzialmente ovale ma con margini appuntiti, sono disposte a stella intorno ai ciazi: da questa forma deriva il nome popolare di Stella di Natale, a contraddistinguere anche il periodo principale – quasi esclusivo – di vendita commerciale della pianta.

Però la fioritura naturale (dato che si tratta di una pianta brevidiurna) è più tardiva e avviene intorno a febbraio-marzo, per questo la coltivazione richiede degli accorgimenti per anticiparla al periodo precedente le feste natalizie.

Le foglie possono avere un colore dal verde medio al verde scuro. Di recente sono sempre più apprezzate le varietà di colore molto intenso, che hanno anche caratteristiche agronomiche e di coltivazione leggermente diverse rispetto alle varietà più chiare. Se si spezza uno stelo o un picciolo, fuoriesce un lattice, tipico di tutte le Euphorbiaceae: è tossico e si deve fare attenzione a che non entri in contatto con gli occhi.

Le tendenze nell’ibridazione

Per la maggior parte delle piante fiorite coltivate in serra, l’ibridazione va nella direzione di nuove forme e colori.

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Le varietà con brattee rosse, come la Christmas Candle, sono le più ricercate

Ma per la Stella di Natale, pur se sono state introdotte interessanti nuove varietà con caratteristiche fenologiche diverse, le statistiche di vendita evidenziano che piace così com’è: rossa e con le brattee allungate. Dunque, la ricerca ha preso altre direzioni, soprattutto nel miglioramento di caratteristiche particolarmente gradite dai produttori.

A ogni tipologia la sua varietà

In primo luogo, ogni coltivatore può scegliere la varietà adatta per quello che decide di coltivare: ben poche altre piante possono vantare una tipologia così ampia, dalle monofiore in vasetto da 6-8 cm, alle classiche in vaso da 10-14 cm fino agli esemplari in vasi da 15 cm in su.

Oltre alla forma classica, la Stella di Natale può essere coltivata ad alberello, a touffe, in basket, eccetera. Si possono così scegliere varietà geneticamente più compatte, medie o più vigorose; alcune più adatte ai climi rigidi e con poca luce del Nord Europa altre per i climi più caldi e luminosi del sud del continente.

Il tempo di reazione

Molto si è lavorato sul tempo di reazione, il periodo dall’induzione fiorale all’apertura dei ciazi, anche per inserirsi con maggiore precisione nelle rotazioni colturali di ogni singolo produttore. Il tempo di reazione è importante anche per la programmazione della coltura da parte del produttore. Infatti, una poinsettia che venga pronta troppo presto o dopo il 20 di dicembre è molto probabilmente destinata a rimanere invenduta, visto che la finestra di commercializzazione della Stella di Natale è quasi esclusivamente limitata al periodo festivo.

Stabilità del colore, trasporto e riduzione degli input

Altre caratteristiche apprezzate sono la stabilità del colore nelle diverse zone di coltivazione e attraverso i diversi anelli della catena commerciale e l’uniformità in coltura.

Una delle peculiarità principali delle varietà moderne è stata dettata da esigenze logistiche: la ramificazione a V consente di imbustare e trasportare le piante senza rompere i rami. Nel frattempo, è migliorata anche la resistenza intrinseca delle cultivar al trasporto, anche grazie a steli molto vigorosi.

La nuova frontiera è la riduzione degli input: tanto di energia, con cultivar a minor fabbisogno di temperatura (con grossi risparmi in fase di produzione), quanto di sostanze chimiche. Grazie a varietà naturalmente compatte si possono ridurre gli apporti di regolatori di crescita, mentre con varietà che ramificano bene si può ridurre il fabbisogno di manodopera per le cimature.

Red "is the new black"

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Christmas Mouse, una nuova varietà con brattee a forma di orecchie di topo (foto di Selecta-One)

L’assortimento colori è sempre monopolizzato dal rosso, in diverse tonalità dall’aranciato fino al rosso scuro. Ma agli ormai classici bianco (apprezzatissimo il colore puro, rispetto al tipico bianco crema) e rosa, si sono aggiunti colori marmorizzati, variegati, marginati e finemente punteggiati.

Negli anni sono state introdotte varietà con forme particolari delle brattee: la prima era stata la Winter Rose, con brattee arrotondate e un po’ increspate, molto compatte; una forma simile quella di Valentino e Rocco. Più di recente, è arrivata Princettia, ibrido tra Euphorbia pulcherrima ed E. cornastra, che ha permesso di ampliare, grazie alla sua maggiore precocità, il periodo di vendita delle poinsettie.
L’ultima novità è Christmas Mouse, con brattee arrotondate che ricordano le orecchie di topo.

Muovere i primi passi verso la coltivazione

Come le altre piante di origine subtropicale, nelle fasi iniziali di coltivazione (che sono fondamentali per la riuscita della coltura) la poinsettia richiede elevata umidità e alte temperature. I produttori possono anche partire dalle talee non radicate, ma ormai la soluzione preferita è l’acquisto di talee radicate attraverso i propagatori.

È possibile quindi acquistare le piantine in diversi stadi di coltura, per meglio adattarsi alle rotazioni colturali dell’azienda. Com'è ovvio, è consigliabile partire sempre con materiale di base sano, controllato e garantito.

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L’assortimento colori delle poinsettie è molto ampio, ma dall’8 dicembre si vendono (quasi) soltanto le rosse

Per un buon inizio, subito dopo la piantagione è opportuno trattare attraverso l’acqua di irrigazione con un fungicida (il prodotto più indicato può variare a seconda della zona di produzione) o con funghi antagonisti come il Trichoderma: si evitano così problemi con i marciumi da Pythium e Rhizoctonia e si favorisce la formazione di un buon apparato radicale.

Questo si ottiene anche cercando di mantenere equilibrata l’umidità tra il plug arrivato con la giovane pianta e il substrato di invasatura, di modo che le radici passino il più rapidamente possibile dall’uno all’altro, dirigendosi poi verso l’esterno e il fondo del vaso, dove trovano il buio più profondo.

I produttori di oggi hanno a disposizione molti terricci commerciali a base di torba dedicati a questa coltura, con attenzione soprattutto al pH (tra 5,5 e 6), a un buon drenaggio, a una capacità di ritenzione idrica intorno al 50% e alla bassa conducibilità elettrica, visto che la poinsettia non gradisce gli eccessi di salinità (anche se li sopporta). Nulla impedisce comunque di ricevere substrati personalizzati o di fabbricarseli con i giusti ingredienti. Il substrato può anche incorporare fertilizzanti a lenta cessione.

Il microclima perfetto

Nelle prime fasi, la collocazione delle piante una vicina all’altra favorisce la creazione di un giusto microclima, con un’umidità relativa piuttosto alta. Nelle prime due settimane va evitata l’esposizione al sole diretto, il substrato va mantenuto umido e l’umidità relativa stabilizzata intorno al 75%, evitando qualsiasi tipo di stress.

Un buon impianto di climatizzazione automatizzato, con sensori in diverse parti della serra, aiuta a mantenere le condizioni ideali anche nelle fasi successive.

Un’operazione molto importante è la spuntatura della talea, che si può fare quando le radici si sono sviluppate bene, di solito circa 12-14 giorni dopo il trapianto. L’altezza della spuntatura dipende dalla varietà e dal numero di fiori che si desidera ottenere. Le cultivar che ramificano facilmente possono essere spuntate più basse delle altre. In questa fase si può aggiungere azoto all’acqua di irrigazione per stimolare la crescita vegetativa e quindi l’emissione dei germogli laterali.

Consigli su fioritura e fertirrigazione

La Stella di Natale è una pianta a giorno corto e richiede un periodo in cui le notti abbiano una durata di almeno 12,5 ore per l’induzione fiorale. Dove l’intensità luminosa è più alta, si utilizzano teli ombreggianti, utili anche in seguito per equilibrare le condizioni climatiche della serra, soprattutto con temperature elevate. Le brattee cominciano a mostrare il colore circa 25 giorni dopo l’inizio del giorno corto.

stella di natale biancaCon qualche differenza in base alle dimensioni e alla tipologia delle piante desiderate, la Stella di Natale si adatta ai più diffusi sistemi irrigui, come la subirrigazione o il flusso e riflusso ma anche, con le dovute attenzioni per evitare macchie e bruciature sulle foglie, con l’aspersione.

All’acqua di irrigazione si possono aggiungere i fertilizzanti, i fitofarmaci e i regolatori di crescita, utilizzati una o due volte la settimana a inizio coltura per una maggiore compattezza delle piante. I dosaggi variano moltissimo da una varietà all’altra, ma anche in base a molti altri fattori, come il tipo di serra, la zona di coltivazione e la tipologia del prodotto finito.

Per ridurre l’uso dei regolatori di crescita si può ricorrere a tecniche colturali come il cool morning, che peraltro non si adatta a tutte le varietà o a tecniche agronomiche con un attento controllo dell’irrigazione.

Senza spaziatura non c’è qualità

Quando le piante sono cresciute bene e le foglie iniziano a toccarsi, è invece il momento di spaziarle. Questa fase non va ritardata, perché la qualità finale della pianta ne è notevolmente influenzata. Con la spaziatura cambia notevolmente il microclima, e per ottenere una pianta forte e sana si deve fornire un clima attivo, con un incremento della ventilazione e una maggiore quantità di luce a disposizione delle piante. È essenziale evitare la condensa sulle foglie e sulle brattee di notte, irrigando la mattina e ventilando durante il giorno.

Il miglior modo per sapere se una pianta è sana è guardarne le radici. Se si vedono radici bianche e dritte che crescono verso il basso fino al fondo del vaso, va tutto bene: le radici infatti tendono a evitare la luce e quindi cercano di arrivare nelle zone più scure, verso il fondo. È soprattutto per questo che per questa coltura va evitato di utilizzare contenitori che permettano alla luce di passare.

Oltre ai marciumi radicali, i principali nemici della Stella di Natale sono la Botrytis e i tipici insetti delle serre (tripidi, aleurodidi e sciardidi). Per difendersi da questi parassiti, si possono utilizzare molti prodotti biologici e organismi antagonisti.

Sempre maggiore importanza stanno assumendo le varietà che hanno un’ottima durata post-vendita, e sono molto resistenti al trasporto. Le varietà con forma a V della ramificazione rendono più facili l’imbustamento e la movimentazione senza danneggiare i rami. Per migliorare l’appetibilità sul mercato, i produttori possono sviluppare per le loro piante vasi speciali con disegni e logo, propri o già personalizzati per il rivenditore.

Qualche considerazione di tipo economico

La poinsettia non è tra le colture a più alto valore aggiunto: qualcosa in più si può spuntare utilizzando contenitori pregiati o con determinate tipologie di prodotto poco comuni. Quest’anno le chiusure del mese di marzo hanno costretto molti produttori di piante fiorite a distruggere prodotti nel loro momento migliore. Inoltre, hanno portato a forti scompensi nella tradizionale rotazione delle colture, nonché a esitazioni nel riordino del materiale da ricoltivare. Ciò si è sentito particolarmente per le piante primaverili per trapianti tardivi e per i ciclamini, mentre non ha influito tanto invece sugli ordini di crisantemi e poinsettia, se non per un ritardo nell’invio degli ordini per le giovani piante.

I produttori sono in apprensione per le vendite delle Stelle di Natale, con il timore che nuovi lockdown possano influenzare negativamente il mercato. Sono a rischio anche le vendite di beneficenza, soprattutto quella per l’Ail che ha sempre mosso grandi quantità di prodotto.

La qualità del prodotto finito in generale è buona, anche se il caldo di questa estate ha influito negativamente sullo sviluppo delle radici e della ramificazione. Sarà molto difficile che anche in caso di una diminuzione delle quantità disponibili ci sia un aumento dei prezzi di vendita. Anzi, è possibile che i coltivatori possano spingere la vendita a prezzi più bassi per liberarsi il prima possibile delle piante in serra.

La Stella di Natale rossa resta la regina delle feste - Ultima modifica: 2020-12-08T08:20:05+01:00 da Lucia Berti

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