Una buona campagna, per qualità ma anche per quantità, con tempo soleggiato (almeno fino a fine agosto) che favorisce la raccolta ed evita problemi di muffe o deterioramento.
Forse una campagna fin troppo bella, perché di pomodoro ce n’è tanto e le industrie, nelle ultime settimane del mese scorso, hanno cominciato a rallentare il ritiro, rompendo un idillio di filiera che durava ormai da dicembre 2008. Da quando, cioè, con un certo anticipo e con soddisfazione di tutti si era riusciti a fissare il prezzo per la campagna agli stessi (buoni) livelli dello scorso anno: 79,5 €/t. Vale a dire, con le rese medie che si stanno registrando, un po’ più di 6.000 €/ ha, aiuti e contributi a parte.
Tutto bene, quindi, fino a Ferragosto. Ma girata la boa di metà mese, ci dicono gli agricoltori, le industrie hanno cominciato a tirare il freno, riducendo il ritiro, in certi casi, fino a un carico al giorno per agricoltore. Troppo poco, con altri 20 giorni di stagione davanti e con l’autunno, e le conseguenti piogge, in arrivo. Il tempo, insomma, è tiranno, perché se dovesse piovere molto del prodotto non sarebbe più commerciabile. Il pomodoro, com’è noto, quando è maturo marcisce in fretta.
E maturo, quest’anno, il pomodoro lo è di certo. Complice una stagione che sembrava iniziata male, ma che poi si è tramutata in un’estate da incorniciare, con clima asciutto e temperature alte. A volte troppo alte, tanto che si trova qualche caso di assolamento, che può dare problemi per lavorazioni come polpa o cubetti.
BUONA QUALITÀ
La qualità media, comunque, non si discute, a cominciare dal distretto Mantova-Cremona-Piacenza-Parma, forse il migliore per caratteristiche del prodotto e uno tra i più importanti del Paese per ettaraggio (oltre il 50% del pomodoro italiano si produce al Nord).
Pomodoro sano, insomma, e discretamente abbondante. Anzi, molto abbondante, soprattutto nel Piacentino, dove si parla di rese medie attorno ai 750 q/ha, ma con qualche produttore particolarmente bravo che arriva a 900. Questo, e l’incremento di superficie del 15% rispetto allo scorso anno, fanno ipotizzare un bilancio finale con cifre piuttosto elevate.
Ma pochi giorni di pioggia basterebbero a guastare il pomodoro in campo, che è ancora tanto. In tal caso, a fine campagna, sostiene il presidente dell’Ainpo Marco Crotti, si potrebbe avere una produzione anche inferiore al 2008, anno piuttosto scarso in quanto a rese.