La densità di semina è un fattore sottovalutato

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3 - Piantine di rucola troppo vicine rispetto ai parametri desiderati
Soprattutto nelle baby leaf per la IV gamma, la fittezza appropriata è il primo passo per avere un’ottima qualità

La coltivazione delle baby leaf si caratterizza per essere ottenuta da semina diretta: questa è una sostanziale differenza rispetto alle colture ortive che vengono ottenute da trapianto.

È un aspetto che di fatto accomuna questo processo di coltivazione alla produzione delle piantine di ortive in vivaio, con tutte le criticità che questo comporta:
- elevata fittezza (ad esempio, per la rucola, 1500 piante/m2);
- l’irrigazione sovrachioma causa la bagnatura delle foglie, con il rischio di avere attacchi di peronospora e di altre malattie fungine;
- durante l’inverno, la produzione agricola in Italia, in particolare nella Piana del Sele, assume un’importanza economica significativa. A causa della scarsità di luce e dell’elevata umidità, aumentano le difettosità nella semina e nell’irrigazione sovrachioma.

A queste analogie di condizioni di coltivazione fra baby leaf e colture orticole in fase vivaistica purtroppo non corrisponde lo stesso livello tecnologico delle strutture. Gli ortaggi da foglia da taglio, infatti, sono coltivati su terreno e la serra fredda mediterranea è una struttura passiva, che consente un controllo del clima minimo se paragonata alle moderne serre per uso vivaistico.

Evitare difetti

Da queste premesse si capisce che un sesto di coltivazione troppo fitto andrebbe ad accentuare le criticità proprie di questo ambiente di coltivazione. In un contesto dove l’imprenditore è portato a massimizzare le rese e intuitivamente ad aumentare il più possibile il numero di piante per metro quadrato, va tenuto in conto che, secondo la legge della produttività decrescente, oltre una certa densità colturale l’aumento dell’investimento colturale diventa controproducente.

Tabella 1: Configurazione interfila per la rucola selvatica
 Coltura Distanza fra le file cm  piante /mq Larghezza netta aiuola cm n° file Distanza media sulla fila cm
Rucola selvatica 5                 1.500 125 24                    1,28
Rucola selvatica 7                 1.500 126 17                    0,90

 

È necessario ribadire che le insalate per la IV gamma devono essere esteticamente perfette. Ecco, quindi, che l’emergere del minimo difetto (ingiallimenti e presenza di muffe) comprometterebbe del tutto la commercializzazione, rendendo inutile un eventuale aumento delle rese ottenuto infittendo la coltivazione.

Gli inconvenienti di una semina troppo fitta

- Viene ridotto il passaggio di aria fra le piante e nella coltura si crea un ambiente caratterizzato da periodi di bagnatura prolungata.
- L’auto ombreggiamento altera il metabolismo delle gibberelline, portando la pianta ad allungare gli internodi, problematica molto sentita per la rucola selvatica, dove sono previsti più tagli, ed è necessario preservare l’integrità del germoglio (vedi fig. 1).
- Altro inconveniente della ridotta quantità di luce è l’aumento del contenuto di nitrati, a causa della diminuita attività dell’enzima nitrato-reduttasi.
- Spesso si evidenziano ingiallimenti, soprattutto a carico delle foglie basali, meno esposte alla luce.

Come procedere

Nel caso della rucola selvatica (Diplotaxis tenuifolia) l’obiettivo è di avere 1500 piante per metro quadro. Si fa sempre riferimento alla superficie netta seminata, quindi non si considerano le tare, costituite dalle piste per il passaggio delle ruote delle macchine (fig. 2).

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1 - L’auto ombreggiamento altera
il metabolismo delle gibberelline, portando
la pianta ad allungare gli internodi

Ovviamente la quantità di seme dovrà essere aumentata per tenere conto della percentuale di germinabilità. Questa densità colturale è indicativa perché può essere utile operare piccole variazioni, a seconda dell’utilizzo di varietà con portamento più o meno eretto. In ogni caso è un valido standard di riferimento in ogni condizione.

Altrettanto importante è definire la distanza fra le file, che per la rucola è di 7 cm nel caso si disponga di una seminatrice dedicata.

Quando si ha un’attrezzatura unica per seminare sia rucola che lattughino l’interfila di 5 cm è un compromesso accettabile.
Nella tabella 1 sono indicate entrambe le configurazioni, considerando di operare in serre con arco da 7,20 m in cui si coltivano quattro aiuole.
Per il lattughino la densità ideale è di circa 2300 piante per metro quadro, ma in talune circostanze si può arrivare a un massimo di 2500.

Anche in questo caso si possono considerare personalizzazioni in base al periodo e al portamento della varietà. In generale, è utile sapere che nel periodo invernale (con poca luce) e con varietà rosse – che necessitano di luce per colorare – è necessario che le piante abbiano più spazio. L’interfila consigliata è di 5 cm.

Per spinacino e bietole baby leaf si considera un investimento di circa 900 piante per metro quadro, con leggeri scostamenti in funzione delle varietà e del periodo di semina. Anche in questo caso con un’interfila di 5 cm.

Taratura delle seminatrici

La taratura è molto importante e richiede un’attenzione particolare nel caso delle seminatrici meccaniche, mentre risulta immediata per le seminatrici pneumatiche, sulle quali possiamo impostare direttamente il numero di semi voluto per unità di superficie.
Per la seminatrice meccanica dobbiamo fare una conversione fra peso e numero di semi, perché l’unico modo di regolare la macchina è in base ai grammi di seme distribuito per metro quadro.

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2 - Nel caso della rucola selvatica l’obiettivo è di avere 1500 piante per metro quadro

Va ricordato che gli organi rotanti dei distributori del seme sono costituiti gergalmente da rulli di spugna, per questo sono soggetti a usura, ed è quindi necessario ripetere periodicamente le tarature.
Allo stesso modo va ricordato che anche la stessa varietà di rucola può essere presente in commercio con lotti diversi, caratterizzati da dimensioni del seme diverse.

 Tabella 2: Determinazione della quantità di seme da distribuire
 Coltura Lotto di seme piante /mq germinabilità regolazione semi/mq peso 1000 semi g g seme per 1000 mq netto seminato g seme per 1000 mq lordo coperto
 Rucola selvatica  A                 1.500 90%                 1.667                    0,24                     400                     300
 Rucola selvatica  B                 1.500 90%                 1.667                    0,30                     500                     375
 Rucola selvatica  C                 1.500 90%                 1.667                    0,36                     600                     450
 Lattughino  D                 2.300 98%                 2.347                    0,78                 1.819                 1.364
 Lattughino  E                 2.300 98%                 2.347                    1,04                 2.431                 1.823

 

La tabella 2 riporta diversi esempi di taratura della seminatrice per diversi calibri di seme, sia per la rucola che per il lattughino. È necessario quindi andare sempre a verificare il peso di mille semi, indicato sulla confezione. Nella fig. 3 osserviamo che le piantine di rucola sono troppo vicine rispetto ai parametri desiderati, indicati nella tabella 1. Nella fig. 4 possiamo notare due varietà di lattughino – con diverse dimensioni del seme – seminate con la stessa regolazione della macchina.
La varietà con il seme più piccolo, quindi con un eccessivo numero di piante, manifesta foglie piccole e in generale una qualità scadente del prodotto, pur avendo avuto le stesse cure.

I vantaggi della corretta fittezza di semina

Con il corretto processo di coltivazione andiamo a esaltare le caratteristiche qualitative tipiche della rucola selvatica, in particolare se stiamo parlando della Rucola Igp della Piana del Sele, che si caratterizza per colore, consistenza della foglia e aroma piccante. Volendo schematizzare, i valori di pregio che andiamo così a preservare sono:
- le foglie scure;
- una buona conservabilità;
- una minore incidenza di malattie fungine e batteriche;
- il contenimento dell’allungamento dello stelo;
- un minore contenuto di nitrati;
- uno sviluppo migliore dell’apparato radicale;

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4 - Due varietà di lattughino, con diverse dimensioni del seme, seminate con la stessa regolazione della macchina

L’ultimo punto va enfatizzato, perché come la coltivazione è fitta sopra, così è sotto, a livello delle radici, dove il nostro sguardo non arriva. Avere una giusta fittezza significa avere anche radici più funzionali. Questo fa avere una pianta più sana e un migliore utilizzo dell’acqua e dei fertilizzanti, tutte risorse che hanno un costo. Va sottolineato anche come questo approccio sia funzionale e necessario ad avere piante più sane, con una minore necessità di apportare agrofarmaci per il contenimento di malattie fungine batteriche. È la premessa per poter soddisfare più facilmente le esigenze della commercializzazione in termini di riduzione del numero delle sostanze attive impiegate e un ridotto livello delle stesse rispetto al residuo massimo ammesso. In aggiunta, si risparmia anche sulla spesa per agrofarmaci per ettaro, a vantaggio della redditività.
Gli obiettivi di sostenibilità si ottengono anche curando questi dettagli apparentemente piccoli, ma allo stesso tempo importanti per fare la differenza.

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L'autore è dottore agronomo è fa parte dell'associazione A.N.Te.S.I.A.  https://www.antesia.it/

La densità di semina è un fattore sottovalutato - Ultima modifica: 2023-03-03T18:32:08+01:00 da Lucia Berti

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